Gerd, Egitto e Sudan pronti a riprendere il dialogo

di claudia
Gerd

Egitto e Sudan hanno espresso la loro disponibilità a riprendere i colloqui con l’Etiopia sulla controversa Grande diga del rinascimento (Gerd), il mega sbarramento che Addis Abeba sta ultimando sul Nilo Azzurro. L’apertura del Cairo e di Khartoum segue l’esortazione del Consiglio di sicurezza dell’Onu a raggiungere rapidamente un accordo vincolante sulla gestione delle acque e sulle norme che possono dirimere eventuali diatribe.

La Gerd, destinata, una volta completata, a diventare il più grande progetto idroelettrico dell’Africa, ha innescato tensioni diplomatiche tra l’Etiopia e le nazioni a valle, Egitto e Sudan, che temono che lo sbarramento possa compromettere i flussi idrici riducendo la loro disponibilità di acqua.

Il ministero degli Esteri egiziano ha accolto con favore la dichiarazione del Consiglio di sicurezza definendola “un importante impulso” per i colloqui. Il Sudan, da parte sua, sostiene la ripresa dei colloqui guidati dall’Ua e, durante la visita di ieri di una delegazione della Rd Congo, che attualmente presiede l’Ua, si è detta disponibile a trattare. Il ministero degli Esteri sudanese ha affermato di voler modificare “il metodo inefficace che ha caratterizzato i precedenti cicli di negoziazione”. La delegazione della Rd Congo, guidata dal ministro degli Esteri Christophe Lutundula, visiterà anche Egitto ed Etiopia in un tour dedicato per la soluzione del delicatissimo dossier.

Egitto e Sudan, sin dall’inizio dei lavori del progetto nel 2011, hanno fatto pressioni sull’Etiopia affinché Addis Abeba firmi un accordo vincolante sul riempimento e il funzionamento della sua diga sul Nilo Azzurro. I tre governi hanno tenuto più round di colloqui, ma finora non c’è stato alcun segno di svolta.

L’Egitto, che dipende dal Nilo per circa il 97% del suo fabbisogno di acqua dolce, vede la diga come una minaccia esistenziale. Il Sudan spera che il progetto regoli le inondazioni annuali, ma teme che le sue stesse dighe possano essere danneggiate senza un accordo sul funzionamento del Gerd. A luglio, l’Etiopia ha annunciato di aver proseguito nel riempimento del bacino della diga.

Nei mesi scorsi, Egitto e Sudan hanno condotto un’offensiva diplomatica nei confronti di tutti i Paesi del bacino del Nilo. Se non si riuscirà a raggiungere un accordo, il rischio è che la tensione possa aumentare e possa sfociare in un conflitto. Già da tempo le forze armate sudanesi ed egiziane hanno condotto insieme esercitazioni che hanno simulato un possibile attacco a non meglio precisati nemici del Sud. In passato esponenti politici egiziani non hanno fatto mistero del possibile intervento militare contro l’Etiopia per frenare la costruzione della diga e il riempimento del suo bacino.

Condividi

Altre letture correlate: