Costa d’Avorio, in corso il processo di restituzione delle opere d’arte

di claudia

 La ministra ivoriana della Cultura e della Francofonia, Françoise Remarck, ha annunciato che è in corso il processo di restituzione dei beni culturali sottratti alla Costa d’Avorio durante il periodo coloniale, sotto dominazione francese.

Remarck ha rilasciato questa dichiarazione alla stampa ad Abidjan, a margine della visita, martedì, di una delegazione inviata dal presidente francese Emmanuel Macron e guidata da Jean-Marie Bockel al Museo delle Civiltà della Costa d’Avorio.

“L’oggetto prioritario richiesto è il Djidji Ayôkwé, il sacro tamburo parlante del popolo Ebrié (del sud del Paese). È questo tamburo che verrà restituito per primo (…) Esperti francesi e ivoriani hanno già lavorato sulla questione. Hanno discusso tutti gli aspetti della legge quadro. Una volta approvata questa legge, il nostro tamburo tornerà alla sua terra. Le nostre comunità lo aspettano con grande impazienza”, ha detto la ministra ivoriana.

Preso dai coloni nel 1916 in un sobborgo di Abidjan, lo strumento rituale in legno lungo 3,31 metri, spaccato e decorato con un leopardo che salta, è oggi conservato al museo del Quai Branly, a Parigi, in Francia.

Come altri Paesi africani, ad esempio il Benin e il Senegal, la Costa d’Avorio chiede la restituzione delle opere d’arte saccheggiate, soprattutto durante il periodo coloniale. Alla fine del 2018, la Costa d’Avorio ha chiesto ufficialmente la restituzione di 148 opere d’arte provenienti dalla Francia. 

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