Pena di morte, in Africa si dice ma si fa poco

di Valentina Milani

Oltre la metà dei condannati a morte in Africa subsahariana si trova detenuta in Nigeria in attesa dell’esecuzione. Lo riporta il report globale di Amnesty international sulla pena di morte, in cui si afferma che le strutture carcerarie in tutta l’Africa subsahariana ospitano almeno 5841 detenuti nel braccio della morte e di questi circa 3036, che rappresentano oltre il 52%, si trovano in Nigeria.

Il Kenya è dietro la Nigeria con 601 detenuti nel braccio della morte, seguita dalla Tanzania con 480 condannati. Il Sud Sudan ospita 334 detenuti nel braccio della morte mentre lo Zambia, che questa settimana ha annunciato la moratoria contro la pena di morte, ne contava 257 alla fine dell’anno scorso. Il Camerun 250, la Mauritania 183, il Ghana 165 e l’Uganda 135. Numeri considerevolmente più bassi per la Sierra Leone, con 117 detenuti nel braccio della morte, il Sudan con 95, lo Zimbabwe che ne ha 66, il Mali 48, il Malawi 37 e la Liberia 16. In tutti questi paesi citati la condanna a morte è prevista ma non molto praticata e solo tre paesi dell’Africa subsahariana si sono registrate esecuzioni nell’ultimo anno: 21 in Somalia, 9 in Sud Sudan e 3 in Botswana. 

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