Sud Sudan, la crisi in Sudan non deve minare il processo di pace

di claudia

Il capo della missione Onu in Sud Sudan (Unmiss), Nicholas Haysom, ha invitato il presidente Salva Kiir (nella foto) a proseguire nell’attuazione del processo di pace e a non “perdere di vista l’obiettivo” a causa della crisi in corso nel vicino Sudan.

“Ho incontrato di recente il presidente Salva Kiir per discutere degli sviluppi nel Sud Sudan e delle implicazioni della crisi del Sudan per il Sud Sudan – ha detto Haysom alla stampa – abbiamo convenuto sul fatto che più a lungo continuerà il conflitto sudanese, più gravi saranno le conseguenze economiche, umanitarie e di sicurezza per il Sud Sudan. Stiamo già assistendo a un aumento dei prezzi alimentari nella regione e a un aumento dei bisogni umanitari, con l’afflusso di rimpatriati e rifugiati che ha superato le 70.000 unità”.

“L’attenzione della regione ora è sul Sudan – ha proseguito – ho elogiato il presidente per aver fatto ricorso ai suoi rapporti di vecchia data con le parti per sostenere i vari interventi di cessate il fuoco e la sua disponibilità a offrirsi come mediatore tra le due parti. Ho anche elogiato la politica della porta aperta del Sud Sudan a rifugiati e rimpatriati. Tuttavia, ho incoraggiato il Presidente a continuare anche a compiere progressi verso l’attuazione della road map. Non è il momento di perdere di vista l’obiettivo. Quello che possiamo imparare dal Sudan è quanto velocemente le cose possono essere disfatte se trascurate”.

L’inviato Onu ha quindi ribadito che il 2023 rimane “un anno decisivo” per Juba per dare piena attuazione all’accordo di pace del 2018, denunciando “un ritardo di 10 mesi” del processo costituzionale e un “ritardo di 8 mesi” del processo elettorale. L’accordo di pace prevede di tenere le elezioni nel dicembre del 2024.

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