Semenya: «Nessuno mi fermerà. Continuerò a correre»

di Enrico Casale
Caster Semenya

«Nessun essere umano può impedirmi di correre», lo ha dichiarato Caster Semenya dopo aver vinto la Doha Diamond League. La vittoria arriva due giorni dopo che l’atleta sudafricana di 28 anni ha perso la causa contro il Tribunale arbitrale dello sport. I magistrati hanno convalidato le nuove regole della Iaaf, la Federazione internazionale di atletica leggera, che richiedono agli atleti con iperandrogenismo, tra cui proprio la campionessa sudafricana, di assumere farmaci per abbassare il livello di testosterone.

«Le azioni parlano più delle parole – ha detto Semenya a Bbc Sport –. Quando sei un grande campione, vinci sempre. Dipende da Dio. Dio ha deciso la mia vita, Dio metterà fine alla mia vita, Dio ha deciso la mia carriera, Dio metterà fine alla mia carriera. Nessun uomo, o qualsiasi altro essere umano, può impedirmi di correre».

L’incontro di Doha è l’ultima gara disputata da Semenya prima che le nuove regole della Iaaf entrino in vigore l’8 maggio. L’atleta ha aggiunto: «Andrò in pensione a 28 anni? Mi sento ancora giovane, energica. Ho ancora davanti 10 anni o più nelle gare. Non importa come ho intenzione di farlo, ciò che conta è che sarò ancora qui.  Continuerò a fare quello che so fare meglio».

 

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