Rd Congo: emergenza ebola nella città di Beni, al via la campagna di vaccinazione

di claudia
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di Andrea Spinelli Barrile

Una campagna di vaccinazione contro l’Ebola inizierà oggi nella città congolese di Beni, dopo che questa settimana è stato confermato un nuovo caso di contagio dal virus e il governo ha dichiarato ufficialmente la quindicesima epidemia di Ebola. Lo ha reso noto ieri l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Più di 200 dosi di vaccino sono arrivate a Beni, nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo, e un portavoce dell’Oms ha dichiarato all’agenzia Reuters che i vaccini sono stati donati dall’Organizzazione.

L’ultimo caso confermato, una donna di 48 anni morta a Beni, è geneticamente collegato al focolaio del 2018-2020 nelle province del Nord Kivu e dell’Ituri, che ha causato quasi 2.300 vittime. Sei persone sono state uccise in un’altra riacutizzazione dello stesso focolaio l’anno scorso. Venerdì scorso, durante la riunione del Consiglio dei ministri alla presenza del presidente Félix Tshisekedi, “il ministro della Sanità pubblica, dell’igiene e della prevenzione ha informato il consiglio della situazione in atto nel Nord Kivu in merito alla morte, avvenuta il 15 agosto, di un sospetto caso di malattia da virus Ebola”. Almeno 131 contatti della donna sono stati identificati, tra cui ci sono 60 operatori sanitari in prima linea, 59 dei quali sono già stati già vaccinati contro l’Ebola. Inizialmente la donna è stata curata per altri disturbi, ma poi ha sviluppato sintomi coerenti con l’Ebola, si è aggravata ed è morta.

La città di Beni si trova nel cuore di una regione della Rdc segnata da quasi 30 anni di conflitto condotto da parte di gruppi armati e dove altre epidemie di Ebola hanno contribuito a devastare il tessuto sociale.

All’inizio della settimana il ministro della Sanità “ha rassicurato che sono state intraprese azioni urgenti” come il tracciamento dei contatti, la decontaminazione delle strutture mediche e della comunità, lo stoccaggio di vaccini. In attesa “dei risultati del sequenziamento, per dichiarare ufficialmente un’epidemia in questa zona sanitaria e per classificarla”, ha aggiunto il portavoce, il “governo raccomanda prudenza alla popolazione”. Meno di 48 ore dopo il governo della Rdc ha dichiarato la nuova emergenza Ebola, la quindicesima da quando è stato scoperto il virus nel 1976 e quasi due mesi dopo che era stata annunciata, lunedì 4 luglio, la fine del quattordicesimo focolaio, dichiarato il 23 aprile scorso a Mbandaka (nel nord-ovest) e durante il quale sono stati registrati un totale di cinque casi. L’Ebola a volte può persistere negli occhi, nel sistema nervoso centrale e nei fluidi corporei dei sopravvissuti e divampare anni dopo: “I nostri risultati iniziali indicano che questo caso rappresenta probabilmente una nuova riacutizzazione dell’epidemia del Nord Kivu/Ituri del 2018-2020, iniziata dalla trasmissione del virus Ebola da un sopravvissuto persistentemente infetto o da un sopravvissuto che ha avuto una ricaduta”, ha dichiarato alla stampa Placide Mbala, capo del Laboratorio di genetica patogena dell’Istituto nazionale congolese di ricerca biomedica.

l rischio di recrudescenza di Ebola nella Repubblica democratica del Congo è rimasto elevato a causa della presenza di serbatoi animali e ospiti intermedi, fattori ambientali e un sistema sanitario indebolito da focolai in corso di, tra gli altri, colera, morbillo, vaiolo delle scimmie e Covid-19.

Identificato per la prima volta nel 1976 nella Rdc (ex Zaire), il virus Ebola viene trasmesso all’uomo da animali infetti. La trasmissione umana avviene attraverso i fluidi corporei, e i principali sintomi sono febbre, vomito, sanguinamento e diarrea.

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