Mozambico, si intensificano gli attacchi nel nord

di claudia

Non si arrestano le violenze nelle provincia settentrionale di Cabo Delgado in Mozambico, con gli attacchi del gruppo armato noto localmente come Al-Shabab o Al-Sunna wa Jama’a (Aswj) che hanno spinto più di 700.000 persone a fuggire dalle loro case da quando quattro anni fa è cominciato l’insurrezione.

A lanciare l’allarme è l’organizzazione non governativa internazionale Human Rights Watch (Hrw), segnalando che durante la la prima settimana di marzo, i combattenti dell’Aswj avrebbero ucciso almeno 15 civili nei villaggi di Mbuidi, Malamba e Nangõmba, a solo un chilometro dalla città di Nangade, capoluogo dell’omonimo distretto. A febbraio, secondo Hrw, gli insorti hanno attaccato almeno otto villaggi in tutta Cabo Delgado, bruciandone completamente cinque.

Il conflitto armato tra gli insorti jihadisti e il governo del Mozambico ha esacerbato la già grave carenza di cibo a Cabo Delgado, prosegue Hrw in una nota inviata alla stampa, in cui si ricorda che questa è una delle quattro province mozambicane con il maggior numero di persone che soffrono di grave insicurezza alimentare.

L’ong internazionale sottolinea però come anche le forze governative siano state coinvolte in gravi abusi, tra cui la limitazione del movimento degli sfollati, nonché episodi di violenze e maltrattamenti nei loro confronti.

“Le violenze a Nangade e in altri distretti di Cabo Delgado evidenziano la necessità che le autorità mozambicane diano la priorità alla protezione dei civili e alla salvaguardia dei mezzi di sussistenza in tutta la provincia assediata – conclude Huma Rights Watch -. Le autorità dovrebbero garantire che le persone in fuga dalla violenza possano trovare rifugio sicuro con accesso adeguato ai servizi di base, lontano dalle aree di combattimento”. 

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