Algeria, continua il braccio di ferro sul gasdotto Maghreb-Europa

di claudia

di Celine Camoin

Algeri avrebbe risposto negativamente alla richiesta statunitense di riaprire il gasdotto Maghreb-Europa (Gme) che passa attraverso il Marocco, collegando i giacimenti algerini alla Spagna attraverso lo stretto di Gibilterra. Lo avrebbe fatto durante la recente visita ad Algeri della sottosegretaria di Stato americana Windy Sherman, recatasi anche in Marocco e in Spagna. Lo riferisce Rfi citando non meglio precisate fonti di stampa algerine.

Secondo le medesime fonti, Washington avrebbe quindi cercato di mediare per consentire all’Europa di non avere problemi di approvvigionamento, alla luce dell’attuale braccio di ferro con il fornitore russo, cercando di far ottenere la ripresa del gasdotto fermo dallo scorso dicembre, a seguito del mancato rinnovo del contratto da parte di Algeri, sulla scia del suo antagonismo con Rabat.

Secondo Rfi, Algeri si trova indirettamente coinvolta nella crisi russo-ucraina e tratta il fascicolo energetico con estrema cautela, per non vedere incrinarsi le sue relazioni con il Cremlino. Algeri tuttavia, aveva rassicurato l’Europa a dicembre, sostenendo che tutte le consegne di gas alla Spagna avverranno attraverso il gasdotto Medgaz.

Intanto, sta girando con enfasi la notizia dell’accordo raggiunto tra il Marocco e la società petrolifera Sound Energy per collegare i giacimenti di gas marocchini di Tendrara al gasdotto Maghreb-Europa. Si tratta quindi di un’accelerazione del progetto che vedrà forniture di gas marocchino all’Europa, aggirando il Gme. All’indomani della rottura dell’accordo sul gasdotto Maghreb-Europa, Rabat aveva colto l’occasione per pensare a uno sviluppo in positivo e algerina ripensare la propria strategia energetica puntando su un nuovo, solido, schema di cooperazione regionale.

L’Algeria invece aveva previsto un duro colpo per il Marocco, l’economia marocchina, sostenendo che avrebbe perso a introiti in valuta da 50 a 200 milioni di dollari all’anno, come diritti di passaggio attraverso il Gme oltre al miliardo di m3 di gas che preleva dallo stesso Gme per produrre il 10% della sua elettricità.

L’Algeria dal canto suo sta ipotizzando il rilancio del progetto di realizzazione di un gasdotto che la collegherebbe alla Nigeria, attraverso il Niger, e che potrebbe essere esteso fino all’Europa. Una roadmap su questa linea transahariana da 4.000 km è stata approvata a febbraio durante una visita di lavoro del ministro algerino dell’Energia, Mohamed Arkab, in Niger. Il gasdotto transahariano dovrebbe collegare i campi di produzione ed estrazione nigeriani alle reti di gasdotti algerini e al mercato Ue. Nel novembre 2021, l’ambasciatore della Nigeria ad Algeri, Mohammed Mabdul, ha stimato che la Nigeria potrebbe fornire 30 miliardi di metri cubi di gas all’anno attraverso questa struttura. 

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