Gli ultimi tirailleurs senegalesi potranno restare a casa

di claudia

Hanno rischiato la loro vita e dato tutto per combattere sotto i colori dell’esercito francese e, una volta congedati, hanno dovuto lottare per acquisire i diritti inerenti al loro status. Sono gli ultimi tirailleurs senegalesi (fucilieri), ex-corpo di fanteria coloniale dell’esercito francese durante la seconda guerra mondiale, che questa volta hanno vinto un’ultima battaglia, per l’abolizione della residenza condivisa che li ha costretti a rimanere almeno metà dell’anno in Francia per non perdere l’assegno minimo di vecchiaia garantito dal governo di Parigi.

Grazie a un’esenzione speciale dello Stato francese, ottenuta dopo una lunga lotta, questi reduci di guerra non sono più costretti a trascorrere in Francia almeno sei mesi l’anno e continueranno a ricevere l’intero assegno di vecchiaia, pari a 950 euro al mese. Nove dei venti fucilieri ancora in vita possono così lasciare le modeste residenze di Bondy, nella periferia nord-est di Parigi, per tornare a stabilirsi definitivamente nelle campagne senegalesi.

La lotta condotta dai veterani è stata sostenuta da organizzazioni e personalità importanti, tra cui Aissata Seck, politica francese e presidente dell’Associazione per la memoria e la storia dei fucilieri senegalesi, creata nel 2008.

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