Etiopia: crisi in Amhara, continuano gli scontri

di claudia

Sono proseguiti ancora nel fine settimana gli scontri nella regione di Amhara tra i miliziani di Fano e l’esercito. testimonianze riprese da alcuni media internazionali riferiscono che attorno alla città di Gondar colpi di arma da fuoco sono stati uditi ancora stamattina.

Il conflitto è rapidamente diventato la più grave crisi di sicurezza dalla fine della guerra nella regione del Tigray e hanno costretto le autorità locali a dichiarare lo stato d’emergenza. La Fano è una milizia composta da volontari della popolazione locale che durante la guerra in Tigray era alleata all’esercito.

Violente proteste erano scoppiate nella regione Amhara lo scorso aprile dopo che il primo ministro Abiy Ahmed aveva ordinato lo scioglimento delle forze di sicurezza delle 11 regioni dell’Etiopia e la loro integrazione nella polizia o nell’esercito nazionale.

I manifestanti avevano accusato il governo di tentare di minare la sicurezza di Amhara. Il governo aveva negato ciò affermando che la misura era necessaria per garantire l’unità nazionale.

Temesgen Tiruneh, direttore generale del servizio di intelligence nazionale etiope incaricato di sovrintendere all’applicazione dello stato di emergenza nella regione di Amhara ha riconosciuto che i combattenti della milizia Fano hanno preso il controllo di alcune città e distretti.

“Questa milizia sta operando con l’obiettivo e l’intenzione di rovesciare il governo regionale con la forza e quindi avanzare verso il governo federale” ha detto Temesgen in commenti trasmessi domenica dalla Fana Broadcasting, agenzia di stampa statale.

La dichiarazione dello stato di emergenza conferisce ai servizi di sicurezza il potere di imporre il coprifuoco, limitare i movimenti, vietare il porto di armi, vietare le riunioni pubbliche, effettuare arresti e condurre perquisizioni senza mandato.

Il portavoce del governo Legesse Tulu ha detto sabato che le autorità avevano già iniziato ad arrestare coloro che stavano dietro ai disordini. 

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