E4Impact, l’Università cattolica scommette sull’Africa

di Enrico Casale
Mario Molteni, professore di Economia Aziendale e Corporate Strategy e fondatore di Altis-Cattolica

«L’Africa è un continente dinamico e la sua popolazione ha una grande voglia di darsi da fare». Mario Molteni, professore di Economia Aziendale e Corporate Strategy e fondatore di Altis-Cattolica (Alta Scuola Impresa e Società), non ha dubbi sul futuro dell’Africa. Ed è per questo che l’Università Cattolica di Milano ha deciso di rivolgersi proprio alla realtà africana per dar vita a E4Impact (Entrepreneurship for Impact), un progetto dal duplice obiettivo: formare nuovi imprenditori e imprese sociali nel continente africano e favorire lo sviluppo in Africa delle imprese italiane, prestando attenzione all’impatto sociale prodotto nelle comunità e rispettando i principi della sostenibilità. In che modo? Alleandosi con le università locali per sviluppare master e corsi mirati a formare i nuovi protagonisti dello sviluppo economico, in un paese dove le piccole o medie imprese contribuiscono attualmente solo al 17% del Pil e al 30% dell’occupazione.

Costituita ufficialmente a settembre, la Fondazione E4Impact ha fatto tesoro del decennale lavoro svolto nel settore da Altis. I Paesi coinvolti sono già cinque: Kenya, Uganda, Costa d’Avorio, Ghana e Sierra Leone. E i grandi risultati ottenuti permettono ai fondatori di essere ottimisti per il futuro immediato e non solo. «Entro la fine del 2016 vogliamo coinvolgere anche le università di Nigeria, Tanzania, Etiopia, Senegal. Diventare una rete panafricana è invece l’obiettivo per i prossimi anni», spiega Mario Molteni che è nel consiglio di amministrazione della Fondazione.

La scelta dei Paesi non è casuale: «Sono nazioni “pilota” in Africa e, nello stesso tempo, stati fondamentali per l’economia italiana», precisa il professore mettendo in luce la biunivocità degli interventi. La fiducia posta nel progetto da imprenditori come Giorgio Squinzi (Mapei) e Pietro Salini (Salini-Impregilo), fondatori di E4Impact assieme a Letizia Moratti e Franco Anelli (rettore dell’Università Cattolica), dimostra infatti che le imprese italiane hanno grandi possibilità di sviluppo in Africa.

A favorire il dialogo vi è la «nuova borghesia» africana: «nel continente africano possiamo contare su una classe media molto intraprendente che può sia creare nuove imprese che fare da interlocutore per le aziende italiane, facendo aumentare, in entrambi i casi, i posti di lavoro», afferma deciso Molteni. I settori? Possono essere i più disparati: dalle costruzioni al settore automobilistico, dall’agricoltura all’educazione. Una sola limitazione: rispettare il contesto culturale e ambientale delle comunità.

Salari adeguati e attenzione per il lavoro femminile sono altri due importanti ingredienti del progetto. «Sveglie, mature e con grandi capacità gestionali sviluppate occupandosi di famiglie molto numerose, le donne sono una risorsa preziosissima per le aziende sia locali che italiane», dice Molteni. Ed è anche grazie al loro contributo che le imprese africane già avviate tramite i master sono numerose: gli studenti che hanno avuto idee vincenti le hanno infatti potute realizzare servendosi del macro-credito erogato da E4Impact.
Valentina G. Milani

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