Centrafrica, dopo il voto riprendono le violenze

di claudia
Repubblica centrafricana

Diversi uomini armati hanno ucciso lunedì 13 persone in un piccolo villaggio nel nord-ovest della Repubblica Centrafricana. Lo riporta l’Afp.

L’attacco è avvenuto nelle prime ore di lunedì a Diki, vicino al confine con il Ciad, circa 500 chilometri a nord della capitale Bangui, quando circa 20 “ribelli” hanno “aperto il fuoco” su 13 civili. Afp cita Jean Gilbert Gbangoudou, sottoprefetto di Bamingui-Bangoran. Il bilancio delle vittime è stato confermato da Ibrahim Senoussi, sindaco del villaggio,.

Diki si trova a circa 120 chilometri a nord-ovest di Ndélé, capitale della prefettura di Bamingui-Bangoran, e a 22 chilometri da una base delle forze armate centrafricane (Faca), che sono state allertate dopo l’arrivo degli aggressori. Gli aggressori avrebbero riunito gli uomini del villaggio con il pretesto di voler dialogare con loro e hanno aperto il fuoco all’improvviso. Le donne e i bambini sono fuggiti nella boscaglia.

L’attentato è avvenuto all’indomani di un referendum su una bozza di nuova Costituzione voluta dal presidente Faustin Archange Touadéra, ma boicottata dai principali partiti di opposizione, dalle organizzazioni della società civile e dai gruppi armati ribelli.

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