Centrafrica – Accordo di pace, Sant’Egidio lavora sul campo

di Enrico Casale
Centrafrica

“Il Centrafrica dopo l’accordo di pace, firmato a Roma lo scorso 20 giugno, prosegue sulla via della pacificazione”. Lo ha ribadito Mauro Garofalo, responsabile delle Relazioni internazionali della Comunità di Sant’Egidio, appena rientrato dalla capitale Bangui. La delegazione della Comunità è stata ricevuta dal presidente della Repubblica Faustin-Archange Touadéra ed ha incontrato, rappresentanti della comunità civile, leader religiosi ed esponenti dei gruppi ribelli.
Garofalo ha precisato che “si sta lavorando al recepimento dell’accordo di pace, la sua diffusione e all’applicazione”. Di particolare importanza è la creazione di un “Comité de Suivi”, un comitato di attuazione – composto da rappresentanti delle autorità, dell’Assemblea nazionale, dei gruppi armati e della Comunità di Sant’Egidio – che potrebbe entrare in funzione già dalla prossima settimana.
Il responsabile delle Relazioni internazionali non ha nascosto la sua “preoccupazione per la violenza” tutt’ora presente sul territorio, anche se adesso tutti i 14 gruppi armati presenti nel Paese di fatto aderiscono all’accordo di pace. Deve cessare “l’economia di guerra – ha detto – poiché ci sono vaste zone al Nord e all’Est del Paese che non sono controllate dallo Stato”, ma c’è uno sfruttamento delle risorse minerarie e delle foreste da parte dei “gruppi armati” senza che ci sia alcuna “ricaduta sul bene comune”.
C’è però molta fiducia e “speranza” per la costruzione del “nuovo Centrafrica” anche se questioni come: “la giustizia, la riconciliazione, il disarmo e l’effettivo dispiegamento del controllo dello Stato” sono fronti da risolvere. Per Garofalo bisogna “costruire un Paese da zero con la legittimità dell’autorità”.
La speranza per la ricostruzione non prescinde dal forte impulso dato dalla visita del Papa, nel novembre 2015, “tanto che dice Garofalo – ci hanno chiesto se il Papa tornerà”. “La permanenza del Papa a Bangui per due giorni ha affermato in maniera chiarissima che si può vivere insieme, che il popolo vuole vivere insieme e vuole vivere in pace”.
(14/07/2017 Fonte: News.va)

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