Tunisia: l’appello dei sindacati, Saied rispetti i 30 giorni

di Valentina Milani
kais saied

In un comunicato congiunto emesso dall’Unione nazionale dei giornalisti tunisini (Snjt) e citato dall’agenzia di stampa tunisina Tap, organizzazioni e sindacati hanno chiesto al capo di Stato tunisino Kais Saied di fissare una tabella di marcia per uscire dalla crisi secondo un calendario chiaro che non superi i trenta giorni, coinvolgendo tutte le forze civili.

Organizzazioni e sindacati hanno inoltre annunciato il loro appoggio alle richieste espresse durante le recenti manifestazioni pacifiche. Come precisa Tap, tali organizzazioni lamentano l’incapacità dell’attuale governo nel trovare soluzioni alla crisi sanitaria, economica, sociale e politica in corso in Tunisia.

I firmatari hanno anche messo in guardia il presidente contro qualsiasi prolungamento illegittimo e ingiustificato della sospensione delle attività delle istituzioni statali, sottolineando la necessità di rispettare il termine di un mese menzionato nella Costituzione per l’attivazione dell’articolo 80.

Tap precisa che i firmatari di questa dichiarazione sono il Snjt, l’Unione generale tunisina del lavoro (Ugtt), l’Ordine nazionale degli avvocati della Tunisia, l’Associazione tunisina delle donne democratiche (Atfd), l’Associazione dei magistrati tunisini (Amt), la Lega tunisina dei diritti umani (Ltdh) e il Forum tunisino dei diritti economici e sociali (Ftdes).

L’appello arriva in seguito alla decisione presa domenica sera dal capo di Stato tunisino Kais Saied di sospendere il parlamento e sciogliere il governo che è basata e giustificata, secondo le sue stesse dichiarazioni, dall’articolo 80 della Costituzione che prevede che “in caso di pericolo imminente per la Nazione, la sicurezza o l’indipendenza del Paese, che ostacoli il regolare funzionamento dei poteri pubblici, il presidente della Repubblica può decidere di adottare le misure richieste dalle circostanze eccezionali”.

Il riferimento ai 30 giorni espresso da organizzazioni e sindacati deriva dal fatto che l’articolo 80 prevede che al trentesimo giorno dall’attivazione di questa sorta di stato d’emergenza la Corte costituzionale debba valutare se sussistono ancora i presupposti per parlare di “pericolo imminente”. Tuttavia, al momento, la Tunisia non è dotata di una Corte costituzionale. 

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