Golfo di Guinea, pirati all’attacco

di Enrico Casale
pirateria golfo di guinea

La pirateria torna a colpire nel Golfo di Guinea. Dieci marinai turchi sono stati rapiti dai pirati al largo delle coste della Nigeria.  La loro nave, la Paksoy-1, non stava portando merci, ma stava navigando dal Camerun alla Costa d’Avorio quando i pirati l’hanno abbordata e hanno preso in ostaggio l’equipaggio.

Ömer Çelik, portavoce dell’Akp, il partito al governo in Turchia, ha dichiarato che il governo di Ankara sta seguendo da vicino il caso e «ci sta lavorando». Numan Paksoy, direttore operativo di Kadıoğlu Maritime, ha detto che l’attacco è stato portato  da dodici pirati pesantemente armati. I membri dell’equipaggio si sono nascosti in una stanza blindata – chiamata «la cittadella» – quando i pirati sono riusciti a salire a bordo della nave. Il comandante della nave ha però ordinato ai suoi marinai di uscire dalla camera dopo che gli assalitori hanno minacciato di bruciare l’imbarcazione e di ucciderli tutti.
Gli attaccanti hanno quindi scelto dieci marinai da tenere in ostaggio e hanno rilasciato gli altri otto.

Secondo l’International Maritime Bureau (Imb), il Golfo di Guinea è il mare più pericoloso al mondo per la pirateria. Il 73% di tutti i rapimenti in mare e il 92% dei riscatti sono pagati proprio in questo tratto di mare al largo di Nigeria, Guinea, Togo, Benin e Camerun. Recentemente, l’organizzazione aveva notato «una marcata diminuzione» degli attacchi nella regione a causa di un aumento delle pattuglie della marina militare nigeriana. Nei primi mesi del 2019 si sono infatti registrati ventuno incidenti nelle sole acque nigeriane, rispetto ai 31 dello stesso periodo del 2018. Anche se il fenomeno è lungi dall’essere scomparso.

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