23/10/14 – Angola – Ebola: “non mangiate cacciagione”; controlli in aeroporti

di AFRICA

 

Le autorita’ angolane hanno rinnovato gli appelli a non consumare carne di cacciagione, uno dei veicoli di diffusione dell’ebola. Come ha ricordato Paulo Kalunga, coordinatore della Commissione esecutiva nazionale della protezione civile nella provincia di Cunene, sul confine meridionale, il rischio maggiore proviene dalla carne di pipistrello e scimmia, che “sfortunatamente la gente continua a vendere nelle zone dell’interno, come ho potuto constatare poco tempo fa, recandomi da Luanda a Malanje”. “Se questo comportamento persiste, ci sono possibilita’ che il virus si manifesti cosi’ e non passando per le frontiere”, ha aggiunto.

Intanto, il governo ha rafforzato le misure di prevenzione contro l’ebola istituendo una postazione di controllo sanitario all’aeroporto internazionale di Luanda. Personale addestrato ed equipaggiato con sensori e termometri effettuano controlli su tutti i passeggeri per verificare la presenza di febbre o altri sintomi. Inoltre, i passeggeri devono compilare un questionario con i loro spostamenti negli ultimi giorni. Ulteriori postazioni saranno aperte a breve in altre localita’ della capitale, ha riferito la responsabile della Sanita’ della provincia di Luanda, Rosa Bessa, in particolare “nel porto commerciale di Luanda, dove arrivano molte navi, e ai valichi di frontiera terrestre della capitale, nel nord e nel sud”.

Finora non si sono registrati casi di ebola a Luanda ma “le autorita’ sono preparate nell’eventualita’ che accada”, ha riferito una fonte governativa. L’esecutivo ha un piano d’emergenza per prevenire e combattere il virus, cosi’ come tutti i mezzi necessari per affrontare la malattia, ha sottolineato il coordinatore della Commissione esecutiva nazionale della protezione civile, Eugenio Laborinho. “Siamo organizzati per prestare un servizio efficace e in linea con i parametri internazionali”, ha garantito il segretario di Stato agli Interni per la Difesa civile, aggiungendo che al momento “gli sforzi sono diretti verso l’informazione, la prevenzione e la protezione”. Il governo ha a disposizione 50 milioni di dollari per affrontare un eventuale apparizione del virus: la minaccia maggiore viene dalla Repubblica Democratica del Congo, con la quale l’Angola condivide una frontiera marittima e terrestre di oltre 2.500 chilometri. (AGI) .

 

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