«Troppi capitali sottratti all’Africa»

di Enrico Casale
franco-cfa

Il flusso di capitali sottratti illecitamente all’Africa ha superato l’ammontare di aiuti allo sviluppo che il continente riceve ogni anno. A denunciarlo è l’Unctad (Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo) in un rapporto pubblicato in questi giorni.

Secondo l’agenzia Onu, nel solo 2019 sono stati sottratti 88,6 miliardi di dollari e, negli ultimi 15 anni, si stima che i capitali illeciti ammontino, complessivamente, a 836 miliardi di dollari. Una cifra enorme che rischia di far deragliare gli sforzi del continente per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

«I flussi finanziari illeciti privano l’Africa di prospettive, minando la trasparenza e la responsabilità ed erodendo la fiducia nelle istituzioni africane», ha detto Mukhisa Kituyi, il segretario generale dell’Unctad, durante la presentazione del rapporto. I capitali vengono portati via dal continente attraverso esportazioni illegali, pratiche fiscali e commerciali illecite, corruzione o reati.

La componente più importante della fuga di capitali, 40 miliardi di dollari, è legata a pratiche illecite nell’industria mineraria e, in particolare, dall’estrazione di diamanti (12%), oro (77%) e platino (6%). A sottrarre queste materie prime è una rete sempre più fitta di contrabbando che, negli ultimi cinque anni, ha interessato anche l’esportazione illegale delle preziosissime terre rare (utilizzate in modo massiccio dall’industria elettronica). Un traffico che, suggeriscono gli analisti delle Nazioni Unite, si può arrestare solo attraverso una migliore governance delle miniere e una condivisione di informazioni vitali sui depositi di minerali che richiede indagini geologiche complete.

«La scarsità di informazioni geologiche disponibili in Africa e la conseguente asimmetria informativa tra le società minerarie, che hanno i mezzi per acquisire informazioni private sulle riserve, e i governi rende il settore estrattivo incline a deflussi illeciti», osservano gli analisti.

Secondo le stime dell’Unctad, Nigeria, Egitto e Sudafrica sono i Paesi più colpiti dal fenomeno con i quattro quinti dei flussi di capitali illegali totali ogni anno nel continente. Oltre la metà di questi capitali sarebbe stata sottratta nella sola Nigeria.

Le lacune dei sistemi fiscali in Africa sono state identificate come il principale fattore dei flussi finanziari illeciti. I paradisi fiscali basati sulla segretezza e i sistemi giudiziari che non offrono informazioni sufficienti favoriscono una massiccia elusione fiscale e un’altrettanto massiccia evasione fiscale. Il rapporto stima che il 2,5% del gettito fiscale totale dell’Africa sia dirottato verso paradisi fiscali.

(Enrico Casale)

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