Il presidente del Sud Sudan, Salva Kiir, ha invitato alla calma e ha esortato i cittadini a non farsi giustizia da soli, dopo una serie di attacchi contro attività commerciali e abitazioni di proprietà di persone provenienti dal vicino Sudan.
La polizia ha riferito che tre persone sono state uccise e sette ferite durante scontri violenti con le forze di sicurezza nella capitale Juba e nella città nord-occidentale di Aweil. Le nazionalità delle vittime non sono state rese note. Inoltre, tre abitazioni appartenenti a cittadini sudanesi sono state incendiate ad Aweil, secondo le autorità locali.
Per cercare di riportare la situazione sotto controllo, venerdì è stato imposto un coprifuoco dal tramonto all’alba. “Nessuno sarà autorizzato a circolare per le strade tra le 18:00 e le 06:00 (ora locale) per prevenire violazioni della proprietà pubblica e privata,” ha dichiarato l’ispettore generale Abraham Manyuat Peter.
Un secondo ufficiale di polizia ha dichiarato a Bbc che 45 commercianti sudanesi a Juba sono stati tratti in salvo e ora sono sotto protezione presso una stazione di polizia.
Il Sud Sudan si è separato dal Sudan nel 2011, formando uno stato indipendente dopo decenni di guerra civile. Tuttavia, un numero sempre maggiore di sudanesi sta fuggendo in Sud Sudan a causa del conflitto in corso nel loro Paese. Dal 2023, il Sudan è diventato teatro della peggior crisi umanitaria al mondo, con metà della popolazione – circa 25 milioni di persone – che necessita urgentemente di cibo e aiuti, secondo le Nazioni Unite.
Recenti video diffusi sui social mostrano presunti soldati sudanesi uccidere civili sudsudanesi a Wad Madani, capitale dello stato di Gezira, nel Sudan centrale. Il Presidente Kiir ha definito gli eventi “criminali” e “inaccettabili”, esortando il governo sudanese a proteggere i cittadini sudsudanesi e a indagare sugli incidenti con l’aiuto delle organizzazioni umanitarie internazionali.
Secondo gruppi per i diritti umani, almeno 13 persone, inclusi alcuni bambini, sarebbero state uccise a Wad Madani a causa della loro etnia. L’esercito sudanese ha annunciato l’apertura di un’indagine sui fatti.
Incitati dalle immagini diffuse online, centinaia di giovani sudsudanesi hanno attaccato attività commerciali di proprietà di sudanesi a Juba e in altre città del Sud Sudan giovedì. Colpi d’arma da fuoco sono stati uditi durante la notte mentre le forze di sicurezza pattugliavano le strade.
Venerdì, molti negozi e attività commerciali, incluso il mercato più grande del Paese, Konyo Konyo, sono rimasti chiusi per precauzione. I prezzi del pane sono aumentati fino al 17% nelle poche panetterie rimaste aperte.
A Wau, la seconda città più grande del Paese, testimoni oculari hanno riferito a Bbc di attacchi contro il mercato di Souk Jaw, noto per le sue attività di proprietà sudanese. Anche in questo caso, la polizia è intervenuta sparando colpi in aria per disperdere i manifestanti.
Il conflitto tra Sudan e Sud Sudan ha radici profonde. Gli attacchi odierni richiamano episodi passati, come le razzie di schiavi riportate fino alla fine della guerra civile nel 2005, che portò alla secessione del Sud Sudan nel 2011.
La situazione resta tesa, con le forze di sicurezza impegnate a mantenere l’ordine e proteggere i cittadini sudanesi presenti nel Paese.