Sahara Occidentale, al via il congresso del Fronte Polisario

di claudia
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di Céline Camoin

Gli organizzatori prevedono circa 2.000 delegati oggi all’apertura del XVI Congresso del Fronte Polisario, il movimento che lotta per l’indipendenza del Sahara Occidentale contro quelli che definisce “occupanti” marocchini. Il congresso si svolgerà fino al 17 gennaio nel campo di Auserd, nella regione di Dakhla-Oued-Dahab, in Sahara Occidentale. Il tema scelto dai vertici del partito unico è eloquente: “Intensificare la lotta armata per espellere l’occupante e imporre la sovranità”

Il portavoce ufficiale del Comitato preparatorio al XVI Congresso del Fronte Polisario, Hammada Salma Daf, ha indicato che questo incontro si svolge in un contesto “particolare” segnato dalla ripresa della lotta armata dopo la violazione del cessate il fuoco, in vigore dal 1991, da parte del Marocco, il 13 novembre 2020.

“La leadership politica saharawi e i militanti del Fronte Polisario si sono concentrati sul bilancio di quanto ha caratterizzato questo periodo, segnato dall’ostinazione del Marocco che si è fatto coraggio dopo la normalizzazione dei suoi rapporti con l’entità sionista, mettendo in pericolo la sicurezza e stabilità dell’intera regione”, afferma il portavoce.

Gli organizzatori del congresso si dicono pronti a trovare “strategie determinanti per esaminare i fallimenti degli ultimi trent’anni che hanno preceduto la ripresa della seconda guerra di liberazione”, ricordando che il popolo saharawi ha atteso invano una soluzione sotto l’egida dell’Onu, che consentisse loro di esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione”.

Il Polisario afferma di godere di un’ampia solidarietà internazionale “che riflette il livello di consapevolezza sull’importanza di decolonizzare il Sahara occidentale, l’ultima colonia in Africa”. Il Segretario generale del Fronte Polisario, Brahim Ghali, potrebbe essere rieletto alla guida del movimento, e di conseguenza della Repubblica sarhawi. Secondo indiscrezioni diffuse dalla stampa marocchina – da prendere con la condizionale – avrebbe rinunciato a concorrere per la guida del movimento il principale concorrente, Mustapha Bashir Sayed, che avrebbe infatti annunciato il proprio sostegno all’anziano leader.

l giornale spagnolo Atalayar pubblica un’analisi in cui definisce l’atmosfera che precede il congresso tesa. Il redattore Alvaro Escalonilla parla di “discutibile tabella di marcia di un’organizzazione che ha subito negli ultimi mesi una significativa perdita di consensi per la sua causa, l’indipendenza di un Sahara occidentale ora di fatto controllato dal Marocco”. “Le successive battute d’arresto diplomatiche hanno posto lo stesso Ghali in una posizione di debolezza interna. Rieletto segretario generale sette anni fa, quasi mezzo secolo dopo aver lasciato l’incarico al compianto El Uali Mustafa Sayed, lo storico primo leader del Fronte Polisario avrà ancora una volta bisogno del sostegno dell’Algeria per rimanere a capo dell’organizzazione, mentre voci interne si alzano sempre di più per chiedere la sua partenza”. Secondo  Escalonilla, l’immobilità in cui è bloccato il gruppo ha provocato una fuga di dirigenti che denunciano la mancanza di trasparenza e pluralismo al suo interno.

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