Rd Congo: violenze interetniche, centinaia i morti a Mai Ndombe

di claudia

Più di 180 persone sono state uccise negli ultimi mesi nel corso degli scontri che hanno coinvolto due comunità nella Repubblica democratica del Congo occidentale: lo ha reso noto ieri il governo di Kinshasa, dando notizia della sopraggiunta pausa nelle violenze dopo due mesi di tensioni. Lo si apprende dai media locali.

Le violenze stanno avvenendo in località del territorio di Kwamouth, nel cuore della provincia di Mai – Ndombe, a poche centinaia di chilometri dalla capitale Kinshasa. “La situazione è tornata alla calma”, ha detto il portavoce del governo congolese Patrick Muyaya in una conferenza stampa: “C’erano molti sfollati, quasi centomila congolesi. Purtroppo, ci sono stati più di 180 morti a seguito di questi mesi di conflitto tra Teke e Yaka” ha detto Muyaya, assicurando che il governo “ha preso tutte le misure per ripristinare la sicurezza”.

Il conflitto interetnico è esploso lo scorso luglio, causato da contenziosi sui diritti consuetudinari da pagare agli enti locali, attinti dalla comunità di Teke da esattori non autoctoni della regione. Il presidente Félix Tshisekedi ha recentemente denunciato una “mano oscura” dietro questa violenza. La provincia di Mai-Ndombe è stata teatro di conflitti comunitari già a fine dicembre 2018 nel territorio di Yumbi. Le violenze si erano opposte a membri delle etnie Tende e Nunu, provocando la morte di almeno 500 persone. 

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