Burkina Faso, una città si mobilita contro l’insicurezza alimentare grazie ai social

di claudia

Si è conclusa ieri fa l’iniziativa online Sauvons Djibo Ensemble, lanciata lunedì scorso da alcuni utenti burkinabé dei social media in solidarietà con i cittadini di Djibo, città nella provincia di Sorum nel Sahel burkinabé, che affrontano una crisi alimentare conseguente alla crisi di sicurezza, definita “senza precedenti”. Nella sola città di Ouagadougou l’iniziativa, che gli organizzatori specificano non si tratta di “politica” ma di “attivismo civico”, è riuscita a raccogliere 200 tonnellate di cibo, ma la raccolta è stata effettuata anche in altre 10 località del Paese

L’ultimo tentativo di rifornire la città, attraverso l’invio di un convoglio di oltre 200 camion di aiuti, si è schiantato contro la violenza islamista a Gaskindé, quando il convoglio è stato attaccato da uomini armati che hanno ucciso 27 militari, 10 civili, causato la fuga di oltre 50 persone, ancora scomparse, e dato fuoco a buona parte dei mezzi che componevano il convoglio. Da questa strage è nato il cambio di regime a Ouagadougou, con il capitano Traoré che ha deposto il suo predecessore, Damiba, e l’iniziativa di solidarietà spontanea Sauvons Djibo Ensemble, lanciata dagli attivisti Alino Faso e Raissa Compaoré.

Alino Faso, lo scorso 2 ottobre, ha lanciato la proposta sulla sua pagina Facebook, raccogliendo molti consensi: “Non possiamo lasciare vagare senza cibo i nostri fratelli, che sono più di due milioni” aveva scritto l’attivista.

Nella sola città di Ouagadougou l’iniziativa, che gli organizzatori specificano non si tratta di “politica” ma di “attivismo civico”, è riuscita a raccogliere 200 tonnellate di cibo, ma la raccolta è stata effettuata anche in altre 10 località del Paese. L’obiettivo iniziale, ha detto Raissa Compaoré al quotidiano burkinabé Minute, era raccogliere 25, massimo 50 tonnellate di cibo: riso, mais, scatole di sardine, pasta, salsa di pomodoro, “abbiamo persino problemi a conservare il cibo” ha detto Compaoré. Sono tre i siti allestiti a Ouagadougou per ricevere le donazioni: la Fiera internazionale dell’artigianato, il Thomas Sankara memorial e la Casa del popolo e ieri era l’ultimo giorno utile per conferire donazioni.

Tra i burkinabé molto noti che hanno sostenuto l’iniziativa c’è Youssouf Savadogo, scrittore apprezzato che domenica si è recato alla Fiera internazionale dell’artigianato di Ouagadougou con cibo, soprattutto riso e farina di mais, per un valore complessivo di mezzo milione di franchi Cfa (poco meno di 800 euro), una delle donazioni più consistenti nell’ambito di questa iniziativa.

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