Mali | Si è votato, nonostante il Covid-19

di Enrico Casale
elezioni in mali

Nonostante il diffondersi del coronavirus, in Mali, ieri, domenica 19 aprile, si è votato per il secondo turno delle legislative. La votazione era indispensabile per scegliere 125 dei 147 deputati dell’Assemblea nazionale (22 sono stati eletti al primo turno). L’affluenza alle urne è stata bassa nella capitale e all’interno del Mali, dove diversi seggi elettorali sono rimasti chiusi.

L’assemblea avrebbe dovuto essere rinnovata nel 2018, ma, per ragioni di sicurezza e politiche, il voto è stato rimandato fino al 2020. Quest’anno non è più stato possibile rinviare le elezioni perché ormai il mandato dei deputati era scaduto da due anni, anche se non tutte le formazioni politiche erano d’accordo sull’apertura delle urne e una parte dell’opposizione si è astenuta

Per evitare il contagio, in alcuni seggi sono state distribuite mascherine. In altri, c’era solo una stazione di lavaggio delle mani. Comunque, secondo Cocem, una coalizione di osservatori indipendenti, sotto il profilo sanitario in questo secondo turno è stato fatto qualcosa di più rispetto al primo. Anche se le misure sono state, in generale, insufficienti.

Forse è per questo che molti maliani, soprattutto gli abitanti della capitale Bamako, si sono tenuti lontani dalle urne. I dati dell’affluenza non sono ancora noti. Al primo round, 15 giorni fa, meno del 13% degli abitanti della capitale è andato alle urne, contro oltre l’85% nella regione di Kidal, nel Nord del Mali.

In generale però l’organizzazione delle elezioni è stata sufficiente. Il materiale elettorale è arrivato ai seggi e il voto è stato garantito quasi ovunque. Solo in alcune regioni dominate dai jihadisti non è stato possibile recarsi alle urne. Gli osservatori hanno denunciato la pratica della compravendita di voti diffusa soprattutto nelle regioni di Sikasso a Sud e Kayes a Ovest. E anche in un centro di voto a Mopti nel centro. Più a nord, in un seggio elettorale nella località di Diré, i sostenitori delle liste concorrenti hanno usato armi da fuoco per intimidire gli elettori.

Condividi

Altre letture correlate: