Mali, Minusma avvia indagini sui fatti di Moura

di claudia
Minusma

La Missione delle Nazioni Unite in Mali (Minusma) ha aperto un’indagine sulle accuse di abusi commessi contro i civili durante un’operazione delle forze armate maliane nella zona di Moura, nel centro del Paese. Lo si apprende da un comunicato della Missione nel quale si legge che “la Minusma ha formalmente aperto un’indagine dal 29 marzo, in conformità con il suo mandato sui diritti umani e a sostegno degli sforzi per stabilire i fatti”.

Il documento sottolinea che “conformemente alle procedure stabilite fin dal suo spiegamento, la Missione si è impegnata a contattare le autorità per ottenere l’accesso aereo a Moura, una località dove la Minusma non ha mai intrapreso un’operazione e che è estremamente difficile da raggiungere.

Nella nota, la missione Onu ribadisce la sua “profonda preoccupazione” per le accuse in questione di “gravi violazioni dei diritti dell’uomo e del diritto internazionale umanitario” durante un’operazione antiterrorismo condotta dal 27 al 31 marzo dalle forze armate maliane nel villaggio di Moura.

Da parte sua, anche il tribunale militare di Mopti ha avviato, nei giorni scorsi, delle indagini in seguito alle accuse di abusi commessi contro i civili.

Le Fama avevano annunciato in un comunicato del 1° aprile di aver neutralizzato 203 terroristi in un’operazione aereo-terrestre su larga scala condotta dal 23 al 31 marzo nella zona di Moura, 17 km a nord-est di Kouakourou nella regione di Mopticentro).

Questo annuncio ha provocato le reazioni degli Stati Uniti, dell’Unione Europea, della Francia e di organizzazioni per i diritti umani come Human rights watch e Crisis group, che hanno espresso la loro “preoccupazione” in seguito alle segnalazioni di “esazioni” nel villaggio di Moura. Un rapporto di Hrw parla di almeno 300 civili uccisi.

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