Mali, il teatro come mezzo di denuncia sociale

di claudia

Il Mali, scrigno di bellezze e cultura, è da diverso tempo nella morsa dell’insicurezza, teatro di minacce jihadiste. Nonostante ciò, nel Paese negli ultimi giorni a Bamako è andato in scena un festival culturale “Les Praticables”. Un festival pensato da giovani ragazze adolescenti che vogliono per portare una nuova prospettiva artistica e civica alla comunità. Al centro ci sono spettacoli teatrali che fanno luce su temi importanti, come la lotta ai matrimoni forzati e il terrorismo.

Si chiama “Et on se raconte” lo spettacolo che sta andando in scena in questi giorni in un cortile di un’abitazione di Bamako, nel quartiere Koura, trasformato per l’occasione in un teatro. L’unicità di questo spettacolo, riporta Afp, riguarda sia chi l’ha concepito, ovvero delle ragazze adolescenti tra i 15 e i 17 anni, e il contesto di insicurezza dove si svolge, segno di una cultura che resiste. Ad attirare l’attenzione sono anche le tematiche dello spettacolo: i matrimoni forzati e le minacce terroristiche.

Le giovani ragazze hanno fatto sentire la loro voce e il loro punto di vista descrivendo all’inizio dello spettacolo quello che sembra essere solo un semplice matrimonio, per poi rivelarsi nella sua tragica realtà: un matrimonio forzato. Un fenomeno che interessa diverse loro coetanee e la rappresentazione scenica è un modo per denunciarlo e creare consapevolezza.

Le sette ragazze delle scuole superiori che l’hanno scritto sono originarie della città di Mopti. La loro sceneggiatura è totalmente ispirata alle loro personali realtà.

“Cerchiamo di convincere le persone a non fare cose che possono avere tragiche conseguenze”, spiega Mariam Sidibé, una delle giovani drammaturghe. Non solo uno spettacolo, ma un potente mezzo per sfidare le norme sociali.

In scena non vanno solo le personali vicende delle ragazze che vogliono sovvertire la società e le sue regole. Gli spettacoli sono una voce e una lente per far emergere il contesto dell’intera regione, in particolare quello di Mopti dove vivono le ragazze. Dal 2011, spiega Afp, gli abitanti di Mopti devono affrontare la drammatica ricorrenza delle minacce jihadiste.

La violenza non è avulsa dai legami famigliare. Spesso la minaccia terrorista è più vicina di quello che si pensi e gli spettacoli raccontano proprio questa vischiosità. Coumba Traoré, un altro studente liceale coinvolto nel progetto intervistato da Afp, sottolinea la natura locale del terrorismo: “Vediamo che i terroristi, soprattutto a Mopti, sono persone molto vicine”.

Se le problematiche sono ampie, complesse e intrecciate, attraverso la loro arte, le voci dei giovani si levano per denunciare proprio questa complessità.

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