L’Africa occidentale è l’epicentro del terrorismo

di claudia
terrorismo

di Andrea Spinelli Barrile

La regione africana del Sahel, nella parte nord-occidentale del continente, ha registrato il maggior numero di morti legate al terrorismo lo scorso anno ed è considerata “l’epicentro del terrorismo” jihadista globale. L’Africa sub-sahariana, il Medio Oriente e il Nord Africa e l’Asia meridionale rappresentano il 94% delle morti per terrorismo nel 2023, ma la sola Africa sub-sahariana rappresenta il 59% di tutte le vittime.

Nel suo annuale Global terrorism index, l’Istituto per l’economia e la pace (Iep, think tank globale con sede a Sidney) riferisce che la regione del Sahel ora rappresenta quasi la metà di tutte le morti per terrorismo a livello globale e ha mostra un drammatico aumento della violenza, con un numero di morti aumentato di trenta volte dal 2007: “L’epicentro del terrorismo si è ormai definitivamente spostato dal Medio oriente alla regione centrale del Sahel, nell’Africa sub-sahariana”. Nel Sahel sono particolarmente attivi lo Stato Islamico (Is) e Jamaat Nusrat Al-Islam wal Muslimeen (Jnim), gruppo quest’ultimo legato Al-Qaeda. Criminalità organizzata e terrorismo, nel Sahel, si sono uniti con gruppi e alleanze complesse che alimentano economicamente l’esistenza di entrambi i fenomeni: le organizzazioni terroristiche generalmente si integrano alla criminalità organizzata o forniscono protezione e passaggi sicuri per i traffici illeciti di droga, armi, esseri umani e metalli preziosi.

Il Burkina Faso è il Paese dell’area saheliana che ha sofferto, e che sta soffrendo, di più, con un numero di vittime in aumento di quasi il 70% dal 2007 ad oggi, nonostante il calo del numero complessivo degli attacchi. Il fenomeno del terrorismo è peggiorato anche nei vicini Mali e Niger, tutti e tre paesi guidati da un governo militare.

Lo scorso anno, a livello globale, le morti causate dal terrorismo sono aumentate del 22% a 8.352, il livello più alto dal 2017, e l’impatto del terrorismo è diventato sempre più concentrato, con dieci paesi che rappresentano l’87% del totale dei decessi legati al terrorismo. Oltre il 90% degli attacchi terroristici e il 98% delle morti per terrorismo nel 2023 si sono verificati in zone di conflitto, sottolineando il forte legame tra conflitto e terrorismo.

Il terrorismo non è tuttavia la forma di violenza più mortale del mondo: i conflitti armati provocano nove volte più vittime del terrorismo, anche se questo ha un impatto psicologico e sociale particolarmente forte, destinato a traumatizzare gruppi sociali interi.

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