“La più recondita memoria degli uomini”, il libro premiato al Goncourt

di claudia

di Stefania Ragusa

Il 14 ottobre del 2017 muore a Sévaré, in Mali, uno scrittore di cui pochi in Italia hanno sentito parlare. Yambo Ouologuem, considerato un astro nascente nella nascente letteratura africana, aveva ricevuto il premio Renaudot 1968 con Le Devoir de violence, ed era stato poco dopo travolto da accuse di plagio. Si era quindi fatto da parte, rinunciando alla scrittura e scomparendo dal circo editorial-mediatico internazionale. A lui si è ispirato Mohamed Mbougar Sarr ne La più recondita memoria degli uomini, romanzo che gli è valso il premio Goncourt 2021 e che adesso è disponibile anche in italiano.

La più recondita memoria degli uomini è un testo complesso, in cui si mescolano generi, modalità di scrittura, suggestioni letterarie e affiorano continuamente citazioni erudite (di alcune avremmo fatto anche a meno) e riferimenti a figure più o meno riconoscibili. Come quella Marème Siga D, che sembra ritagliata sul profilo della scrittrice senegalese Ken Bugul. Donando alla voce narrante – l’apprendista scrittore Diègan Latyr Faye – una copia del Labirinto del disumano, testo perduto di un autore altrettanto perduto, T.C. Elimane, che è la trasposizione di Ouologuem, è proprio Maréme Siga D. a dare il là all’intera vicenda. Andare alla ricerca di Elimane, trovare il senso della sua storia, diventerà il chiodo fisso di Diègane e l’occasione per andare oltre.

Sarr spazia tra tempi (il presente, il passato coloniale, ma anche la Shoah) e luoghi (Africa, Europa, LatinoAmerica), travolgendo il lettore e talvolta mettendolo in difficoltà (la scrittura non è scorrevole, richiede impegno in tutte le oltre 400 pagine) ma riuscendo a non smarrirsi. Offre scorci di riflessione e consapevolezza lucidi e amari, per esempio sui cliché che intrappolano gli scrittori africani, sulle contraddizioni che scandiscono il loro rapporto con l’Europa, sulla relazione tra letteratura e politica. Stempera spesso l’amarezza con ironia affilata. Scava nella storia del Senegal e nella sua esperienza personale. Riesce a essere o almeno a sembrare immune dalla preoccupazione di compiacere il suo pubblico. Ci sono dei passaggi, quasi sincopati, vasti e profondi, che confermano la statura elevata di questo scrittore che, ricordiamolo, ha solo 31 anni e ha già pubblicato romanzi di spessore.

Solo uno, tra questi è già uscito in italiano: Terra violata, sempre per edizioni e/o. Su Africa avevamo però avuto occasione di citare anche De purs hommes, che toccava il tema scomodo dell’omosessualità in Senegal. Con la più recondita memoria degli uomini ha fatto un salto di qualità.

La più recondita memoria degli uomini, Mohamed Mbougar Sarr, edizioni e/o, 2022, pp. 430, €19,50.

Credit Foto: ©DR

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