I maliani credono nella giunta e nella Russia per combattere il terrorismo

di claudia

di Valentina Milani

Più di nove maliani su dieci affermano di avere fiducia nella Russia per aiutare il Paese di fronte all’insicurezza e al jihadismo, secondo un sondaggio d’opinione condotto dalla Friedrich-Ebert-Stiftung (Fes) tedesca e pubblicato ieri. Secondo il sondaggio, i maliani sono soddisfatti, nelle stesse proporzioni, anche del colonnello Assimi Goïta, che ha preso il potere con la forza nell’agosto 2020.

Dal 2021, la giunta di Goïta ha rotto l’alleanza di lunga data con la Francia e si è rivolta militarmente e politicamente alla Russia. L’esercito maliano ha ricevuto diverse consegne di equipaggiamento militare russo e il rinforzo di circa 1.400 mercenari della discussa compagnia militare privata Wagner. Il sondaggio della Friedrich-Ebert-Stiftung mostra che il 69% degli intervistati è molto fiducioso e il 22% un po’ fiducioso nell’aiuto russo nella lotta contro l’insicurezza.

“I maliani nutrono grandi aspettative nei confronti delle autorità di transizione e della Russia, ma queste possono cambiare molto rapidamente; basti pensare all’ottima opinione che i maliani avevano dell’esercito francese all’inizio del loro intervento militare, opinione che si è poi ribaltata”, ha dichiarato – si legge su Jeune Afrique – Christian Klatt, rappresentante residente della fondazione in Mali. Alla domanda sul grado di fiducia nella sincerità delle risposte fornite dagli intervistati, ha risposto che “il sondaggio si è svolto in un contesto in cui lo spazio per le critiche è molto limitato dalle autorità”. Ora è difficile per le voci dissenzienti farsi sentire nel Paese.

Il Mali-Mètre, il sondaggio di opinione della fondazione, viene pubblicato ogni anno come strumento analitico per raccogliere le opinioni dei maliani e portarle all’attenzione dei responsabili politici. La raccolta dei dati si è svolta dall’11 al 23 febbraio su un campione di 2.295 persone distribuite tra Bamako e dieci capitali regionali.

La situazione generale del Paese è migliorata per più di quattro maliani su cinque (82%), un risultato che è aumentato significativamente rispetto agli anni precedenti, si legge nel sondaggio. Nove maliani su dieci si dicono soddisfatti della gestione del periodo di transizione che porterà al ritorno al governo civile nel marzo 2024. Tre su cinque ritengono che il rispetto del calendario non sia importante, si legge nello studio. Il primo passo, il referendum costituzionale previsto per il 19 marzo, è stato rinviato a una data imprecisata. Christian Klatt sottolinea inoltre che l’alto costo della vita è una delle principali sfide per il 44% dei maliani, un dato nuovo.

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