Onore a Osimhen, campione dal cuore d’oro

di Marco Trovato
Il bomber nigeriano Victor Osimhen, 24 anni, uomo-simbolo dello scudetto vinto dal Napoli, idolo indiscusso dei tifosi partenopei, ha dimostrato di essere un campione anche fuori dai campi da gioco. Lontano dai riflettori dei media, si è reso protagonista di gesti di solidarietà e di beneficenza che hanno lasciato il segno…

La conquista del campionato da parte del Napoli è stata anzitutto la vittoria di una squadra coesa – senza fuoriclasse accentratori – che ha espresso un gioco brillante e corale, ed è stato il successo meritato di un’intera città che non ha mai smesso un minuto di sostenere i suoi giocatori. Il successo storico di un grande gruppo di calciatori, il primo senza Maradona.

Ma c’è un campione africano che ha incarnato la fame di successo degli azzurri guidato da Spalletti, la loro voglia di riscatto, la bellezza e la poesia del loro calcio. Un campione che resterà per sempre impresso nella memoria dei napoletani, emblema del terzo titolo della storia del club partenopeo: Victor Osimhen.

Il bomber nigeriano, 24 anni, cresciuto nella Strikers Academy di Lagos, che ha firmato il goal decisivo per lo scudetto (la sua 22° rete nella Serie A), è diventato un idolo assoluto a Napoli. Le sue reti hanno infiammato l’entusiasmo dei tifosi. La mascherina di Osimhen è diventata il gadget più richiesto tra le bancarelle del capoluogo campano (la indossa a seguito della frattura allo zigomo rimediata nel novembre 2021 in un contrasto di gioco con Skriniar in Inter-Napoli).

Nello spogliatoio si è conquistato un posto da leader. Tutto meritato. Forza, impegno, talento… e generosità. Perché Victor Osimhen ha dimostrato di essere un campione anche fuori dai campi da gioco.

Lontano dai riflettori dei media, si è reso protagonista di gesti di solidarietà e di beneficenza che hanno lasciato il segno… anche tra i tifosi avversari. Come quella volta che aiutò un giovane steward della Roma, licenziato dai suoi responsabili per essersi fermato fuori dall’Olimpico per chiedere un autografo all’attaccante del Napoli. Osimhen presta volentieri la sua immagine a sostegno di iniziative benefiche, collabora con il World Food Programme. E regala, pranzi e abiti ai ragazzi meno fortunati, e ai fratelli africani, di Napoli e dintorni, così come facevano prima di lui i vari Koulibaly e Ghoulam. Lo fa in silenzio, senza cercare visibilità.

Ora vuole lanciare un progetto per aiutare le persone con disabilità in tutta l’Africa. Sono stato ispirato da quello che fa Sadio Manè (calciatore senegalese, attaccante del Bayern Monaco e della nazionale Senegal, ndr) per la sua gente, anche se sarà un progetto diverso. Lui aiuta la comunità senegalese, io voglio aiutare tutte le persone con disabilità non solo in Nigeria, ma in tutta l’Africa. Sono pronto a dare vita a un mio progetto di sostegno, voglio fare tutto quanto è nelle mie possibilità“.

Osimhen oggi vive in una villa a Posillipo, ma non ha mai dimenticato da dove viene, non ha mai scordato la sua infanzia nella povertà e con gesti concreti vuole aiutare chi ne ha più bisogno, ispirato anche dalla fede. Osimhen vuol dire “Dio è buono”, ha rivelato in una conferenza stampa. “Vengo da dove non c’è speranza”, ha detto qualche ai cronisti ricordando la sua infanzia in un posto chiamato Olusosun, una delle più grande discariche al mondo. Da piccolo, per mantenere le sorelle e i fratelli vendeva acqua per le strade o tagliava l’erba per racimolare qualcosa. Un grande uomo, oltre che un grande giocatore.

LE REAZIONI IN NIGERIA

I media nigeriani dedicano oggi ampio spazio e titoli in prima pagina, al successo di Victor Osimhen, che anche in patria è amatissimo dai tifosi.

Diversi quotidiani, dal Premium Times al Vanguard passando per il portale online The Cable, ricordano che per il club partenopeo si tratta del primo scudetto in 33 anni, dopo l’ultimo vinto nell’era del leggendario Diego Armando Maradona nel 1990. Il primo scudetto era stato vinto tre anni prima sempre con Maradona.

Per Osimhen si tratta anche di un sogno personale che si avvera, vincendo il suo primo grande onore da quando è arrivato in Europa sette anni fa. Ha così eguagliato il leggendario George Weah, che ha raggiunto il record assoluto di 46 gol in Serie A per un giocatore africano, che ha raggiunto questo traguardo in 74 presenze.

L’attaccante delle Super Aquile, il nome con cui sono noti i giocatori della nazionale nigeriana, ha ancora la possibilità di entrare nella storia come primo africano ad essere incoronato Re dei gol della Serie A, con cinque partite ancora da disputare.

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