Ferrovia Addis-Gibuti, entrate in crescita nel 2021

di Enrico Casale

La ferrovia Etiopia-Gibuti, che unisce la capitale etiope Addis Abeba al porto di Gibuti, ha registrato entrate per 86,13 milioni di dollari nel 2021, con un aumento del 37,5% rispetto al 2020. La linea è stata percorsa da 449 convogli passeggeri e 1.469 merci nel corso dell’anno, trasportando 77.357 Teu (unità equivalente a venti piedi, la misura standard di lunghezza nel trasporto dei container). Tra questi convogli, anche 96 treni speciali di fertilizzanti e 13 treni speciali di grano in Etiopia, e numerosi vagoni carichi di olio da cucina, piccole automobili, frutta e verdura refrigerata.

L’azienda che gestisce la linea ha anche migliorato l’efficienza delle operazioni di carico e scarico, con il tempo per allestire un treno merci al porto di Doraleh (Gibuti) ridotto da tre giorni a un giorno e mezzo, mentre il tempo di carico e scarico al “porto asciutto” di Modjo è stato ridotto da 12 a sette ore. Anche la sicurezza è migliorata. Nel 2021 non si sono registrati incidenti.

La tratta ferroviaria è stata costruita dai francesi tra il 1894 e il 1917 con treni a scartamento ridotto. A causa del deterioramento della ferrovia Etio-Gibuti per mancanza di manutenzione ed in seguito ai gravi danneggiamenti della guerra dell’Ogaden nel 1978, l’Etiopia aveva chiuso il collegamento rimanendo priva del suo accesso ferroviario all’importante porto di Gibuti. Dopo la lunga interruzione e una non riuscita impresa di ammodernamento finanziata dall’Ue nei primi anni duemila, la Cina si è offerta di finanziare e costruire una nuova linea (a scartamento normale al posto dello scartamento ridotto della vecchia ferrovia).

La nuova linea elettrificata di 752 km è stata aperta nell’ottobre 2016 , grazie a un progetto da 3,4 miliardi di dollari finanziato al 70% dalla cinese Exim Bank e realizzato da China Railway Group e China Civil Engineering Construction.

Questa linea ferroviaria ha assunto un’importanza crescente nel tempo. La guerra con l’Eritrea della fine degli anni Novanta aveva infatti privato di uno sbocco al mare l’Etiopia. Impossibilitata a portare le proprie merci a Massaua e ad Assab, Addis Abeba è stata costretta a dirigere le proprie merci verso Port Sudan (attraverso una camionabile che passa da Gondar) e verso Gibuti, grazie, appunto, alla ferrovia. La tratta è stata recentemente minacciata dai combattimenti tra l’esercito federale e le milizie tigrine. Quest’ultime sono arrivate molto vicino alla linea e hanno minacciato di prenderla e di interrompere i contatti con Gibuti. Se ciò fosse avvenuto, l’economia etiope ne avrebbe risentito notevolmente.

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