Etiopia | Proteste in seguito ai roghi delle moschee

di Valentina Milani
moschea

Negli ultimi giorni migliaia di musulmani hanno organizzato manifestazioni in diverse città dell’Etiopia per condannare i recenti attacchi alle moschee nella regione di Amhara.

La scorsa settimana, infatti, quattro moschee sono state date alle fiamme nella città di Mota (350 km a nord della capitale Addis Abeba) dove persone non identificate hanno preso di mira anche le imprese musulmane. I proprietari hanno chiesto che i colpevoli siano consegnati alla giustizia.

I manifestanti hanno denunciato gli attacchi contro le moschee ed hanno invitato il governo a prendere misure per proteggere i luoghi di culto musulmani.

Domenica il primo ministro etiope Abiy Ahmed ha affermato che “i tentativi degli estremisti di abbattere la nostra ricca storia di tolleranza religiosa e convivenza non hanno spazio in Etiopia. Condanno tali atti di codardia e invito tutti gli etiopi amanti della pace ad attingere alla nostra profonda conoscenza della convivenza e al nostro patrimonio di rispetto”.

I funzionari regionali di Amhara hanno detto di aver arrestato 15 sospetti in relazione agli attentati. Il comandante di polizia Jemal Mekonnen ha dichiarato ai media di stato che pare che gli attacchi siano stati scatenati dalla notizia di un incendio scoppiato in una chiesa ortodossa pochi giorni prima.

Agli scontri etnici che si sono verificati negli ultimi mesi in alcune regioni dell’Etiopia, si aggiungono quindi anche tensioni probabilmente legate alla religione. Nel mese di ottobre, infatti,  insieme alle violenze nella regione di Oromia che hanno ucciso più di 80 persone, sono stati segnalati attacchi alle moschee e alle chiese cristiane ortodosse.

I musulmani costituiscono circa un terzo della popolazione etiope, secondi solo ai cristiani ortodossi che sono il 40 per cento, secondo l’ultimo censimento che è stato condotto nel 2007. Ma i musulmani sono ampiamente in inferiorità numerica ad Amhara, la seconda regione più popolosa del Paese, dove i cristiani ortodossi costituiscono più dell’80% del totale.

Gli attacchi alle moschee sono stati condannati dalla Chiesa ortodossa e dal Consiglio Supremo degli Affari Islamici Etiope.

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