Elezioni in Sudafrica, la fine del dominio dell’Anc?

di Enrico Casale
jacob zuma

Il Presidente sudafricano Jacob Zuma

Il Sudafrica si prepara alle elezioni municipali. E, quella del 3 agosto, potrebbe essere una tornata elettorale rivoluzionaria per il Paese. L’Anc (African National Congress), il partito di Nelson Mandela che ha governato dalla fine del regime di apartheid, potrebbe infatti perdere il controllo di diverse grandi città. Tra le altre città si vota anche a Johannesburg, Città del Capo e Pretoria. E, a Pretoria, la capitale, secondo gli ultimi sondaggi, Alleanza democratica, il principale partito di opposizione, è in testa con 19 punti di vantaggio. L’Anc paga la disoccupazione record e una recessione sempre più incombente che hanno caratterizzato fino ad ora il periodo di leadership di Jacob Zuma. Paga anche i ricorrenti scandali in cui è stato coinvolto il capo dello Stato (dai rapporti non limpidi con la famiglia di imprenditori indiani Gupta alla ristrutturazione della sua villa effettuata con fondi statali). Il partito ha sempre coperto e sostenuto Zuma e, proprio per questo motivo, ha macchiato l’immagine ereditata dai tempi della lotta contro il potere bianco.

Sulle elezioni grava anche l’incognita dell’Economic Freedom Fighters, la formazione dell’irruento Jules Malema. Proprio il suo partito potrebbe raccogliere una parte consistente dell’elettorato più a sinistra dell’Anc erodendone la base elettorale.

La campagna elettorale è caratterizzata da censure e forzature senza precedenti. In questi giorni è scoppiata una polemica che ha coinvolto l’emittente televisiva pubblica sudafricana (Sabc) colpevole di non aver mostrato le immagini delle proteste violente di militanti dell’opposizione. «Se non lo farà ancora, si macchierebbe di censura», ha dichiarato il capogruppo dell’African national congress al Parlamento, Jackson Mthembu. Ma la posizione di Mthembu va in controtendenza rispetto a quella assunta dall’Anc lo scorso maggio, quando il partito aveva appoggiato la decisione della Sabc di non mandare più in onda le immagini delle proteste.

Anche Alleanza democratica si è resa protagonista di una gaffe. In uno spot elettorale, la principale forza dell’opposizione del Sudafrica, utilizza la voce di Nelson Mandela, storico leader, icona della lotta all’apartheid e premio Nobel per la Pace, che però ha sempre sostenuto l’Anc, partito al potere. La famiglia di Mandela, riporta la Bbc, ha chiesto alle autorità sudafricane di sanzionare il partito per aver «abusato» del nome dell’ex Presidente. Nello spot, pubblicato anche su Youtube, una giovane donna entra in una cabina elettorale mentre la voce fuori campo di Mandela la invita a votare per la giustizia, la pace, il lavoro e il pane. Alla fine, la donna sceglie di votare per l’Alleanza Democratica. Da qui le accuse, da parte della famiglia, di strumentalizzazione e abuso del nome di Madiba.

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