In Nordafrica, una carovana di attivisti è in viaggio attraverso Algeria, Tunisia, Libia ed Egitto verso il valico di Rafah. L’inziativa, chiamata “Assoumoud”, una parola araba che gli organizzatori hanno tradotto come “Resilienza”, punta a “rompere l’assedio di Gaza” con lo slogan: “Le catene devono essere spezzate”.
Il convoglio è partito lunedì dalla Tunisia alla volta della Libia, puntando ad arrivare a Rafah in coordinamento con la marcia mondiale verso Gaza e negli stessi giorni in cui era previsto l’arrivo a Gaza della nave di attivisti Madleen, assaltata però dalle forze israeliane nelle prime ore di ieri. Una manifestazione internazionale a Rafah è prevista, scrivono dall’organizzazione per i diritti dei contadini Via Campesina, per il 14 giugno.
All’iniziativa aderiscono migliaia di volontari provenienti da tutto il Maghreb, tra cui leader sindacali, personalità politiche, attivisti per i diritti umani, medici, avvocati, giornalisti, atleti e organizzazioni di diversi settori.
Tra queste, il sindacato dei giornalisti tunisini (Snjt), che ieri ha esortato le autorità tunisine a fornire tutte le strutture logistiche e amministrative necessarie per consentire alla carovana di attraversare il confine tunisino-libico senza problemi, in condizioni di sicurezza e nel rispetto dei partecipanti.
Il sindacato ha inoltre invitato i governi libico ed egiziano a facilitare il viaggio della carovana verso il valico di frontiera di Rafah, senza alcun ostacolo politico o di sicurezza, “in linea con la volontà dei popoli arabi di rompere l’isolamento imposto a Gaza”.