Botswana, piano per ridistribuire le risorse sanitarie dopo i tagli agli aiuti

di claudia
medici

In concomitanza con i tagli agli aiuti allo sviluppo internazionali, il Botswana ha avviato uno studio completo sul finanziamento della sanità per monitorare i finanziamenti destinati all’assistenza sanitaria e alla lotta contro l’Hiv e l’Aids, con l’obiettivo di migliorare l’allocazione delle risorse e la pianificazione delle politiche.

Lo studio, noto come Sistema armonizzato di conti sanitari e valutazione della spesa nazionale per l’Aids e commissionato dal ministero della Salute e dall’Agenzia nazionale per la promozione della salute e dell’Aids (Nahpa) in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l’Unaids, si svolgerà fino al 31 agosto.

“Questo processo è essenziale per il processo decisionale politico, garantendo un’allocazione efficiente delle risorse, migliorando la pianificazione del bilancio, i progressi verso il Quadro strategico nazionale per l’Hiv e l’Aids e favorendo i progressi verso la copertura sanitaria universale”, hanno affermato nei giorni scorsi il ministero e la Nahpa in una dichiarazione congiunta.

Lo studio coinvolgerà funzionari governativi, partner per lo sviluppo, stakeholder del settore privato, Ong e programmi di assistenza medica per garantire una raccolta dati completa e raccomandazioni politiche efficaci. Le autorità sperano che i risultati possano orientare strategie di finanziamento sostenibile della sanità, garantendo la capacità del Botswana di mantenere servizi sanitari essenziali nonostante le mutevoli dinamiche di finanziamento globali.

Il settore sanitario del Botswana ha dovuto affrontare difficoltà di finanziamento, in particolare nel sostenere i programmi contro l’Hiv e l’Aids, a seguito della riduzione dei donatori a livello globale. Il Botswana ha infatti uno dei tassi di prevalenza dell’Hiv più alti al mondo, con circa il 21% della popolazione adulta che vive con il virus.

Nonostante il Paese abbia compiuto notevoli progressi nella riduzione delle infezioni, l’onere fiscale dei programmi contro l’Hiv e l’Aids resta elevato e rappresenta una quota considerevole della spesa pubblica totale.

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