Costa d’Avorio | Soro condannato a 20 anni

di Enrico Casale
soro

Guillaume Soro, ex capo della ribellione ivoriana, è stato condannato a vent’anni di prigione per «appropriazione indebita di fondi pubblici» e «riciclaggio di denaro». La sentenza è stata emessa dal Tribunale penale di Abidjan al termine di un’audizione che è stata boicottata dai suoi avvocati. Nonostante la condanna rimane però candidato alle elezioni presidenziali che si terranno nell’ottobre di quest’anno.

Accusato di aver acquistato la sua residenza ad Abidjan con fondi pubblici quando, nel 2007, era premier, Soro, che vive in Francia, oltre alla pena detentiva è stato condannato a pagare 4,5 miliardi di franchi Cfa (6,8 milioni di euro), gli è stata confiscata la casa e si è visto sospesi i diritti civili per 5 anni. Nei suoi confronti è stato anche emesso un nuovo mandato di arresto. Tutto ciò, di fatto, impedirebbe la sua ricandidatura che, però, non è stata ritirata.

Il verdetto è stato pronunciato dopo un processo di diverse ore al quale non hanno presenziato gli avvocati di Soro. La difesa sostiene che le accuse contro di lui sono pretestuose e hanno il solo scopo di impedire all’ex presidente dell’Assemblea nazionale ivoriana di partecipare alle elezioni. A loro parere e a parere del cliente, si tratterebbe quindi di una «condanna politica». Ex leader degli studenti, ex leader della ribellione, ex primo ministro, ex presidente dell’Assemblea nazionale è stato a lungo alleato del presidente Alassane Ouattara.

A partire dal 2018, Guillaume Soro ha iniziato però ad attaccare la classe politica e l’8 febbraio 2019 si è dimesso dalla presidenza dell’Assemblea nazionale avvicinandosi a Henri Konan Bédié, politico ivoriano di lungo corso e tradizionale avversario di Ouattara. Insieme a Bédié, Soro ha dato vita a un’alleanza politica in vista del voto del 2020. Nell’ottobre 2019  ha annunciato così ufficialmente la sua candidatura.

Il 23 dicembre però la situazione è precipitata. Contro di lui, che intanto si è trasferito a Parigi, viene emesso un mandato d’arresto. Lo stesso giorno, le forze di sicurezza occupano il suo quartier generale e arrestano i suoi sostenitori. Arresti che continuano nelle settimane seguenti. Attualmente, sono in carcere 19 persone, tra cui 5 deputati pro-Soro e due fratelli dell’ex leader ribelle.

Accusato per la questione della sua residenza Marcory e per un presunto tentativo di «minare l’autorità dello Stato», Guillaume Soro ha denunciato un complotto politico per impedirgli di candidarsi alla presidenza. Il 22 aprile, la Corte africana per i diritti umani ha ordinato alla Costa d’Avorio di sospendere il mandato di arresto e di rilasciare i suoi compagni su cauzione. Sei giorni dopo, la giustizia ivoriana lo ha condannato a 20 anni di carcere.

Nonostante sia stato condannato, Guillaume Soro ha dichiarato di essere determinato a continuare la sua battaglia. «Rimango candidato alla presidenza e vincerò», ha scritto sulla sua pagina Facebook.

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