«Coronavirus, Stati quasi pronti per i test»

di Enrico Casale
coronavirus

Il direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Africa afferma che si aspetta che tutte le nazioni dell’Africa subsahariana siano in grado di testare il coronavirus «entro un paio di settimane». Matshidiso Moeti ha dichiarato alla Bbc che 33 Paesi della regione avevano già installato le strutture per affrontare l’emergenza. Un mese fa solo Senegal e Sudafrica lo avevano fatto. «Ci aspettiamo nelle prossime due settimane che tutti i nostri Stati membri dispongano delle strutture per diagnosticare questo virus», ha detto. Moeti ha affermato che lo scenario peggiore sarebbe se il virus si diffondesse rapidamente nelle città africane senza strutture per contenere e curare le persone.

I funzionari in Senegal, intanto, hanno confermato il primo caso di coronavirus nel Paese. L’unico altro caso confermato nella regione subsahariana è in Nigeria. In quest’ultimo Paese, circa 43 persone, tra cui quattro cittadini cinesi, sono state messe in quarantena nello stato di Plateau nel nord della Nigeria come precauzione per contenere la possibile diffusione del coronavirus.

Il Paese ha confermato il suo primo caso di coronavirus venerdì scorso. Il paziente è un cittadino italiano che lavora in Nigeria e ha volato nella capitale commerciale di Lagos da Milano. Le autorità sostengono di aver raggiunto circa 100 persone che potrebbero essere venute a contatto con lui. Di queste, 58 sono sottoposti all’autoisolamento controllato negli stati di Lagos e Ogun, secondo le autorità.

Il commissario per le informazioni dello Stato dell’altopiano Dan Manjang ha dichiarato alla Bbc che il gruppo in isolamento verrà tenuto sotto osservazione per 14 giorni. Manjang ha affermato che i quattro cittadini cinesi sono messi in quarantena all’interno dei locali in cui vivono vicino alla città di Jos. Sono arrivati ​​in Nigeria dalla Cina la scorsa settimana come parte di un gruppo minerario. Altri 39 nigeriani che erano stati in contatto con i quattro cittadini cinesi sono stati messi in quarantena. Lunedì scorso, il ministro della Sanità nigeriano Osagie Ehanire ha detto che il governo ha rafforzato la sorveglianza nei vari punti di ingresso nel Paese.

Intanto il Kenya ha annunciato, con una decisione improvvisa di ieri pomeriggio, di aver sospeso i voli charter diretti dal Nord Italia, ovvero da Verona e Milano, verso la costa keniana, a seguito dell’epidemia di coronavirus globale.  Nel giorno in cui altri Paesi africani e non solo hanno chiuso o imposto la quarantena agli italiani, il Kenya ha cercato di «limitare» gli arrivi diretti. La sospensione ha effetto da ieri, 3 marzo 2020 e non è solo una decisione annunciata a voce, come quella del 2 marzo, ma è stata seguita da un comunicato ufficiale.

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