Coppa d’Africa, polemiche sull’incidente aereo degli Scorpions del Gambia

di claudia

Secondo quanto dichiarato dall’allenatore della nazionale di calcio del Gambia, Tom Saintfiet, la squadra “avrebbe potuto morire” durante il volo che da Banjul, mercoledì scorso, avrebbe dovuto trasportarli ad Abidjan, dove parteciperanno alla Coppa d’Africa (Afcon 2024)

Il volo, un charter di Air Cote d’Ivoire, è dovuto tornare indietro appena decollato dalla capitale gambiana per un calo di pressione in cabina e una carenza di ossigeno, un incidente abbastanza grave da aver provocato lo svenimento di molti membri della delegazione gambiana di calcio. Saintfiet ha dichiarato a Bbc sport Africa che “l’equipaggio ha detto che c’era un problema con l’aria condizionata prima del decollo, ma che sarebbe andato tutto bene. Dopo pochi minuti, sull’aereo faceva molto caldo. Ci siamo addormentati perché mancava l’ossigeno, alcuni giocatori non riuscivano essere svegliati. Il pilota se ne è accorto e siamo dovuti tornare indietro”.

Intervistato dalla Bbc, Saintfiet ha aggiunto: “Se il volo fosse durato altri 30 minuti l’intera squadra sarebbe morta. La cosa strana è che le maschere di ossigeno non sono uscite. Siamo ancora sotto shock”.

Air Cote d’Ivoire è la compagnia di linea ufficiale della Coppa d’Africa e, in un comunicato stampa mercoledì dopo l’incidente, ha chiarito che l’equipaggio ha deciso di tornare indietro a causa di un problema di pressurizzazione. Secondo la compagnia, il problema avrebbe potuto essere risolto da un meccanico a terra, ma il volo è stato cancellato a causa dell’impatto che i ritardi precedenti avevano avuto sull’orario di lavoro dell’equipaggio.

Meno clamorosa è invece la versione del presidente della Federcalcio gambiana, Kaba Bajo: “So che le persone, quando un aereo decolla, dormono. Siamo atterrati sani e salvi. Non c’è stato un solo incidente, siamo scesi tutti e siamo saliti sull’autobus per tornare al terminal” ha detto Bajo. Le testimonianze dei giocatori, invece, sono tutte piuttosto traumatizzate: alcuni video pubblicati da Saidy Janko, ex-Manchester United oggi in Svizzera, mostrano i giocatori molto sudati che lasciano il terminal per tornare in albergo: “Non appena siamo saliti sul piccolo aereo noleggiato per farci volare, abbiamo notato il caldo immenso che ci ha lasciato grondanti di sudore” ha scritto su Instagram Janko. “L’equipaggio ci ha assicurato che l’aria condizionata si sarebbe avviata una volta in cielo. Il caldo disumano combinato con la mancanza di ossigeno ha causato a molte persone forti mal di testa e vertigini estreme. Inoltre, molti hanno iniziato ad addormentarsi profondamente pochi minuti dopo il decollo.”

La sera di mercoledì la nazionale ha effettuato un allenamento a Banjul ma alcuni atleti non hanno partecipato alla sessione: “Alcuni giocatori non hanno potuto allenarsi a causa di quello che è successo. Hanno ancora mal di testa e questo è preoccupante, mentre altri giocatori hanno ancora le vertigini” ha detto Saintfiet. Ancora non è chiaro quando gli Scorpions, così viene soprannominata la squadra, voleranno in Costa d’Avorio: lunedì sono attesi all’esordio contro il Senegal e, in teoria, ieri avrebbero dovuto prendere un nuovo volo per Yamoussoukro ma la squadra ha preferito restare a terra.

La tensione tra i giocatori e la Federazione di calcio gambiana è altissima anche per altre ragioni. I giocatori infatti hanno boicottato diverse sessioni di allenamento chiedendo un bonus per la qualificazione alla loro seconda Coppa d’Africa, dopo decenni in cui non erano riusciti a qualificarsi. Il ministro dello Sport gambiano, Bakary Badjie, aveva detto che i giocatori hanno ricevuto 5.000 euro ciascuno per aver preso parte ad un ritiro in Arabia Saudita, terminato domenica e iniziato i primi di gennaio, e che hanno accettato di rinunciare a un bonus di qualificazione in cambio dei passaporti diplomatici, che gli sono stati concessi dal governo. Il capitano del Gambia, Omar Colley, ha detto mercoledì ai media locali che la Federazione ha ricevuto poco più di 500.000 euro dal governo e che, nei prossimi giorni, il denaro sarà stornato ai giocatori.

Quattro mesi fa la nazionale di calcio gambiana era a Marrakech, in Marocco, quando è stato registrato un devastante terremoto che ha causato il crollo di molti palazzi e la morte di circa 2.000 persone. Meno di 48 ore dopo gli Scorpions si sono qualificati grazie a un pareggio contro il Congo, 2 a 2.

Condividi

Altre letture correlate: