Camerun: CovidGate, irregolare la gestione dei fondi per la pandemia

di Valentina Milani
test covid

Contratti aggiudicati in violazione delle normative vigenti, sforamenti di bilancio, mancanza di obiettività del ministero del Commercio nella convalida delle proposte di prezzo avanzate dal Ministero della Sanità, lacune nei libri contabili, conflitti d’interesse: stanno circolando le prime conclusione della revisione dei conti sulla gestione dei fondi per la lotta al covid-19, realizzata dalla Camera dei Conti del Camerun (Cdc), organo di controllo della Corte Suprema, nella sua prima relazione relativa alla revisione dei conti sulla gestione dei fondi per la lotta al covid-19.

Secondo la web tv camerunese Télé Asu, il rapporto evidenzia, tra l’altro, il monopolio virtuale concesso alla società Mediline Medical Cameroon, azienda sconosciuta, inaugurata solo nel giugno 2020 dal ministro della Sanità pubblica, e che si è trovata a gestire quasi 24,5 miliardi di franchi Cfa (37 milioni di euro), ovvero il  94% degli stanziamenti. I magistrati della Cdc hanno rilevato molte fatture eccessive, come nel caso dell’acquisto di test covid, che hanno fatto perdere allo Stato 14 miliardi di franchi Cfa (21 milioni di euro).  La camera deplora inoltre la collaborazione con i fornitori che non compaiono nell’elenco dei fornitori approvati dallo Stato e dei conflitti di interesse.

In molti casi vengono rilevate altre carenze, come l’assenza di documenti contabili. È il caso  della donazione offerta al Camerun, a marzo 2020,  dal miliardario cinese Jack Ma, fondatore del gruppo di vendita online Alibaba, per supportare il Camerun nella risposta alla pandemia di coronavirus. Secondo il sito d’informazione AgenceCamerounPresse, i revisori della Cdc non hanno trovato nei libri contabili elemento sulla donazione di 100.000 maschere protettive e 1000 dispositivi di protezione individuale da parte di Ma.

La segretaria generale del ministero della Salute Pubblica, Sinata Koulla-Shiro, aveva ricevuto il 26 marzo 2020 presso l’aeroporto internazionale di Yaoundé-Nsimalen, un lotto di attrezzature mediche offerte da Jack Ma. Proprio come tutte le 53 altri Paesi africani a cui il fondatore del gruppo Alibaba ha voluto mostrare la sua preoccupazione di fronte alla pandemia di coronavirus.

Secondo Jeune Afrique, le irregolarità riscontrate hanno spinto il Fondo monetario internazionale (Fmi) a chiedere un audit indipendente sulla gestione dei fondi anti-covid. Secondo la stessa fonte, diversi membri del governo sarebbero stati discretamente interrogati nel loro gabinetto dagli investigatori del Tribunale penale speciale (Tcs), il tribunale competente per la repressione di gravi crimini economici e finanziari in Camerun. 

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