Becco a scarpa: sguardo truce, cuore grande

di Valentina Milani

Nello Zambia, e più precisamente nelle Bangweulu Wetlands, vive una specie di uccello davvero raro: il becco a scarpa. Si tratta di un volatile che abita in pochissime zone paludose dell’Africa. Oltre che nello Zambia è infatti possibile avvistarlo solo in alcune parti dell’Uganda, della Repubblica Democratica del Congo e del Sudan.

Il nome deriva dalla forma del suo grande becco che ricorda vagamente una scarpa. Ha un piumaggio grigio cenere e da adulto raggiunge un’altezza che varia dai 115 ai 150 cm, mentre la lunghezza del becco arriva a 40 cm ed è leggermente incurvato al culmine con la robusta punta munita di un uncino e l’ampia mascella inferiore rivestita di una membrana coriacea.

La sua testa, fotografata in primo piano, sembra quasi quella di un dinosauro e, ritratto in certe angolazioni, ha uno sguardo truce. Ha una mole notevole, il collo tozzo e la testa grossa. Ha un’apertura alare di 230–260 cm e pesa dai 4 kg ai 7 kg. Ha zampe alte e sottili.

Animale non gregario e in genere non migratore, il Becco a scarpa è solito vivere al livello del terreno. Si alza in volo solo se spaventato per raggiungere i rami più alti di grossi alberi. Di abitudini notturne, è solito pescare camminando lentamente nell’acqua bassa con il becco rivolto all’ingiù in posizione verticale. Anche se dallo sguardo non si direbbe, il becco a scarpa è timido, amorevole, solitario e molto paziente: è in grado di rimanere ore e ore in acqua ad aspettare la preda giusta.

L’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) ha segnalato questo animale come una specie a rischio di estinzione, pertanto vi sono speciali leggi a proteggerlo.

A minacciare il becco a scarpa vi sono la distruzione dell’habitat e il suo grande valore economico: venduti anche a 10.000 euro, sono prede facili del contrabbando locale.

(Valentina Giulia Milani)

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