Zimbabwe: tra natura e cultura, sedici anni di safari

di AFRICA

Nato nel 1966 a Ivrea, Gianni Bauce ha vissuto due vite: la prima come tecnico dell’automazione industriale, la seconda in Zimbabwe, dove è guida turistica e tour operator. «Sin da bambino la natura africana ha esercitato su di me un particolare fascino. A 25 anni, il mio primo viaggio. A 32 ho capito che avrei dovuto fare il salto perché “i sogni sono per gli audaci, per tutti gli altri ci sono i cassetti”. Ho deciso di andare a studiare in Sudafrica, conseguendo il brevetto di guida e l’abilitazione alla cattura e manipolazione di serpenti velenosi, compreso il temibile mamba nero. Nel 2002 ho aperto African Path, unico operatore turistico italofono in Zimbabwe».

Gianni è anche fotografo e autore di una mezza dozzina di libri; accompagna alla scoperta del “Paese più bello d’Africa” per apprezzarne non solo fauna e natura mozzafiato ma anche una storia e una cultura senza eguali. L’obiettivo è offrire opportunità alla popolazione locale impattando il meno possibile sull’ambiente. Per questo motivo i gruppi non superano i cinque viaggiatori, con un’ampia personalizzazione degli itinerari: dal fascino della savana alle pitture rupestri dei Khoisan fino al mistero di Great Zimbabwe, monumento in pietra del IX secolo, vestigio di un’antica e splendente civiltà che è sparita nel nulla dopo aver dominato la regione per cinque secoli.

«Il mio obiettivo è far sì che quando i miei clienti salgono sull’aereo di ritorno si voltino indietro pensando “devo tornare al più presto in questo Paese magnifico”», ripete Gianni. A chi senta il richiamo di una scelta di questo tipo, Gianni consiglia di chiedersi se si è davvero pronti a rinunciare a tutto, rischiando di fallire, consumando ogni energia per coronare un sogno. Solo così si può distinguere il sogno dal capriccio, consapevoli che questi ultimi, in terra africana, vengono “smontati molto in fretta”.

Sito web: african-path.com

(Martino Ghielmi – vadoinafrica.com)

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