Tunisia: diritti umani, l’Onu alza la voce dopo l’arresto di Bhiri

di claudia

L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha chiesto il rilascio o l’accusa formale di due oppositori, tra cui Noureddine Bhiri, ritenendo che questi recenti arresti sollevino seri interrogativi sui rapimenti, le sparizioni forzate e le detenzioni arbitrarie in Tunisia. L’evolversi della situazione lo scorso dicembre, infatti, ha rafforzato le “preoccupazioni, già gravi, per il deterioramento della situazione dei diritti umani in Tunisia”, recita il comunicato dell’Alto commissariato.

Liz Throssell, portavoce, ha lanciato un appello alla liberazione o all’incriminazione dell’ex ministro della Giustizia nonché alto esponente del partito Ennahda, e di Fathi Baldi, ex consigliere del ministero dell’Interno.

Il deputato Noureddine Bhiri, vicepresidente  della formazione islamista Ennahda, è stato arrestato venerdì 31 dicembre. “Uomini in borghese lo hanno messo in macchina fuori da casa sua, senza un mandato o una spiegazione”, ha aggiunto Throssell, specificando che l’ex ministro della Giustizia è stato portato in diversi luoghi di detenzione sconosciuti e, per diverse ore, la sua famiglia ha ignorato i suoi luoghi di detenzione.

Successivamente è stato posto agli arresti domiciliari e, viste le sue preesistenti condizioni mediche, è stato trasferito in ospedale il 2 gennaio, dove è tuttora sotto sorveglianza. “Le autorità hanno indicato che era sospettato di reati legati al terrorismo”, ha affermato la portavoce dell’Ufficio dell’Alto commissario Onu per i diritti umani, osservando che i suoi avvocati non sono stati fino ad oggi ufficialmente informati delle accuse contro il capo di Ennahda.

Più in generale, i servizi della commissaria Michelle Bachelet criticano le azioni delle forze di sicurezza interna tunisine, che sono state a lungo “oggetto di preoccupazione sollevate e discusse in diverse occasioni con le autorità nell’ultimo decennio”.

Al di là di questi casi precisi, la sezione per i diritti umani dell’Onu si dice preoccupata per il “soffocamento del dissenso in Tunisia, in particolare attraverso l’abuso della legislazione antiterrorismo, e il crescente ricorso ai tribunali militari per processare i civili”. “Ciò solleva serie preoccupazioni sull’amministrazione equa, imparziale e indipendente della giustizia”, ​​ha affermato Liz Throssell.

Il 13 dicembre il presidente tunisino Kais Saied ha prorogato la sospensione del Parlamento, decisa il 25 luglio assumendo pieni poteri. Per l’Onu qualsiasi riforma del sistema giudiziario civile deve essere “in linea con gli obblighi internazionali in materia di diritti umani della Tunisia”.

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