Tumulti e reazioni per le elezioni rinviate in Senegal

di claudia

Scontri si sono verificati ieri a Dakar, capitale del Senegal, tra le forze di sicurezza e i manifestanti che protestavano contro il rinvio senza precedenti delle elezioni presidenziali, annunciato il giorno prima dal capo dello Stato Macky Sall.

Le forze dell’ordine hanno disperso con gas lacrimogeni centinaia di persone accorse a manifestare contro il rinvio sine die delle elezioni presidenziali previste per il 25 febbraio. Oppositori e candidati alla presidenza sono stati arrestati mentre partecipavano alla manifestazione. Tra questi, Aminata Touré, ex prima ministra passata nell’opposizione.

Il governo del Senegal ha limitato oggi l’accesso a Internet mobile mentre non si arrestano le proteste di piazza contro la decisione del presidente in carica Macky All di inviare sine die le elezioni presidenziali previste inizialmente il 25 febbraio. Secondo le informazioni riportate dai media internazionali, l’accesso mobile a internet nella capitale Dakar e in altre parti del Paese è stato interrotto mentre i legislatori si riunivano in Parlamento per discutere un disegno di legge che potrebbe estendere il mandato di Sall oltre il 2 aprile, data in cui avrebbe dovuto lasciare l’incarico.

Secondo una nota diffusa dal ministero delle Comunicazioni, delle Telecomunicazioni e dell’Economia Digitale, Internet è stato interrotto “a causa della diffusione di numerosi messaggi odiosi e sovversivi trasmessi sui social network nel contesto di minacce e disturbi all’ordine pubblico”.

 L’Unione europea ha reagito al rinvio sine die delle elezioni presidenziali in Senegal invitando tutte le parti interessate a lavorare, in un clima pacifico, per organizzare elezioni trasparenti, inclusive e credibili, quanto prima e nel rispetto dello stato di diritto, in al fine di preservare la lunga tradizione di stabilità e democrazia nel Paese. Lo ha detto  la portavoce dell’Unione europea, Nabila Massrali.

Ieri, la Francia ha invitato il Senegal a rimuovere le “incertezze” affinché le elezioni possano svolgersi “il più rapidamente possibile”. ”Chiediamo alle autorità di rimuovere le incertezze sul calendario elettorale affinché le elezioni possano svolgersi il prima possibile e nel rispetto delle regole della democrazia senegalese”, ha affermato in una nota il ministero degli Affari Esteri.

Il presidente della Commissione dell’Unione Africana invita le autorità senegalesi competenti ad organizzare quanto prima le elezioni, nella trasparenza, nella pace e nell’armonia nazionale. Moussa Faki Mahamat, si legge in un comunicato ufficiale, “ha appreso del rinvio delle elezioni presidenziali nella Repubblica del Senegal con preoccupazione per la situazione politica nel Paese, dove il modello democratico è sempre stato molto apprezzato”. Tale decisione, afferma, non può lasciare indifferente alcun africano. Moussa Faki “incoraggia vivamente tutte le forze politiche e sociali a risolvere ogni controversia politica attraverso la consultazione, la comprensione e il dialogo civile, nel rigoroso rispetto dei principi che governano lo Stato di diritto di cui il Paese ha una radicata tradizione storica”.

“Un golpe costituzionale”. Così la vice presidente del partito di opposizione Pastef, Yacine Fall, ha definito la decisione del capo di Stato senegalese Macky Sall di rinviare sine die le elezioni inizialmente programmate per il 25 di febbraio.

Sall non ha annunciato una nuova data per il voto. Ha invece dichiarato che aprirà un “dialogo nazionale per creare le condizioni per un’elezione libera, trasparente e inclusiva”. A giustificazione della sua decisione, Macky Sall ha citato “condizioni problematiche” che potrebbero “minare la credibilità del voto”. 

FOTO APERTURA: AFP

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