Tshisekedi: «Via le sanzioni Ue»

di Enrico Casale
felix tshisekedi

Il nuovo presidente della Rd Congo, Félix Tshisekedi ha chiesto che vengano revocate le sanzioni dell’Unione europea imposte nel 2017 contro una dozzina di parenti dell’ex presidente Joseph Kabila. «Vorrei lanciare un appello urgente per la revoca delle sanzioni riguardanti i funzionari congolesi», si legge nella versione scritta del discorso del Capo dello Stato durante una cerimonia di saluti al corpo diplomatico di Kinshasa. Nonostante fosse contenuta nel documento, il nuovo presidente non ha però pronunciato la frase.

Alla richiesta dei giornalisti, la presidenza non ha spiegato l’omissione, ma non ha negato che il presidente congolese stia considerando la possibilità di chiedere la revoca delle sanzioni.

Queste sanzioni, rinnovate a dicembre, riguardano 14 funzionari della sicurezza. Sono stati adottati dall’Ue perché gli interessati sarebbero responsabili di «violazioni dei diritti umani» durante la reèressione delle manifestazioni di opposizione sotto la presidenza Kabila.

Nel suo discorso, Tshisekedi ha confermato il suo interesse a un ritorno dell’ambasciatore dell’Ue a Kinshasa: «Vorrei che la Rd Congo e l’Ue si scambiassero i rispettivi ambasciatori il più presto possibile».

Il nuovo capo dello stato ha anche dichiarato di voler «accompagnare» il «ritiro graduale» della missione delle Nazioni Unite in Congo (Monusco).

Egli ha anche promesso di combattere contro il riscaldamento globale, preservando «i 150 milioni di ettari di foresta, che rappresentano il 50% delle foreste africane e il 69% delle foreste del bacino del Congo, considerato il secondo polmone del pianeta dopo l’Amazzonia».

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