Sudafrica, alta corte blocca le esplorazioni Shell

di claudia
petrolio

L’Alta Corte di Grahamstown a Makhanda (in Sudafrica) ha ordinato alla Shell di cessare immediatamente le attività di esplorazioni sismiche lungo la Wild Coast del Sudafrica, obbligando la Shell e il Ministero delle risorse minerarie e dell’energia a pagare i costi della richiesta di interdizione provvisoria.

Lo si apprende da una nota diffusa dall’organizzazione ambientalista internazionale Greenpeace, nella quale si precisa che bloccando le attività di esplorazione petrolifera della Shell la corte ha accolto il ricorso presentato dalle organizzazioni della società civile della zona che, secondo il giudice, dovevano essere consultati e informati prima dell’avvio delle attività sismiche di esplorazione.

Secondo il giudice la Shell non ha minimamente tenuto conto delle comunità locali che detengono diritti consuetudinari, inclusi i diritti di pesca, sul tratto di mare in cui effettuava esplorazioni. Il giudice ha ritenuto quindi illegittimo e invalido il diritto esplorativo, assegnato sulla base di un processo di consultazione sostanzialmente viziato. Secondo il tribunale, il diritto dei richiedenti a una consultazione significativa costituisce un “diritto prima facie” che merita di essere tutelato mediante interdizione provvisoria.

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