Shock climatici aggravano la crisi umanitaria in Madagascar

di claudia
ciclone idai

Il Madagascar sta affrontando una grave crisi umanitaria, in particolare nelle regioni del Grand Sud e del Grand Sud-Est, colpite da una serie di siccità, cicloni e altri shock climatici negli ultimi due anni. Lo ha dichiarato ieri il portavoce aggiunto del segretario generale delle Nazioni Unite, Farhan Haq, citando l’Ufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha).

Secondo Haq, la combinazione tra la siccità legata al fenomeno El Niño, la recente stagione ciclonica, un’epidemia di malaria e un sistema sanitario fragile ha ridotto drasticamente la capacità delle comunità locali di riprendersi. “La crisi alimentare del Madagascar si sta aggravando”, ha affermato, precisando che il numero di persone in condizione di emergenza alimentare nel Grand Sud quadruplicherà entro gennaio 2026, raggiungendo circa 110.000 individui.

In una nota emessa ieri dall’Ocha viene sottolineato che i casi di malnutrizione acuta grave tra i bambini nel Grand Sud sono saliti a 160.000 nell’ultimo anno. Tuttavia, i tagli ai finanziamenti umanitari stanno costringendo numerose organizzazioni partner delle Nazioni Unite a sospendere le attività, lasciando migliaia di persone senza assistenza.

Il portavoce ha ricordato che l’Ufficio nazionale per la gestione dei rischi e dei disastri, con il sostegno dell’Onu e dei suoi partner, ha avviato un piano nazionale di risposta umanitaria del valore di 185 milioni di dollari per far fronte all’insicurezza alimentare, alla malnutrizione e alle epidemie fino ad aprile 2026. Il piano presenta attualmente un deficit di 125 milioni di dollari, e le Nazioni Unite lanciano un appello urgente per 85 milioni di dollari destinati a coprire i bisogni più immediati di 1,5 milioni di persone. 

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