Riaprono i confini tra il Sudan e il Sud Sudan dopo 11 anni

di claudia

Il confine tra Sudan e Sud Sudan dovrebbe riaprire oggi, dopo una chiusura durata 11 anni, riportano i media locali. I due Paesi hanno trovato un accordo sulla riapertura lo scorso agosto. Nella giornata odierna è prevista anche una cerimonia alla presenza delle autorità dei due Paesi. Lungo questo confine di oltre 2.000 chilometri dovrebbero aprirsi in totale 7 valichi, consentendo la libera circolazione di merci e persone.

Il confine tra Sudan e Sud Sudan è stato ufficialmente chiuso dal 2011 a seguito di una disputa territoriale. Il Sud Sudan aveva appena ottenuto l’indipendenza e un anno dopo, Khartoum e Juba sono entrati in conflitto per l’area per il controllo di diverse regioni di confine ricche di petrolio, inclusa quella di Abiye, schierando i loro eserciti nella zona.

La chiusura ha impoverito le economie di entrambi i Paesi. Il Sud Sudan è senza sbocco sul mare e dipendeva dall’esportazione di petrolio greggio attraverso il Sudan. Da parte sua, il Sudan faceva affidamento sulle tasse derivanti dall’esportazione di petrolio del Sud Sudan e dall’esportazione di beni di consumo.

Negli anni le relazioni tra i due Paesi sono migliorate, soprattutto dopo la rivoluzione che in Sudan ha destituito il presidente Omar al-Bashir nel 2019. Il confine è diventato più poroso, consentendo alla popolazione locale di andare e venire per fare acquisti o permettere il pascolo del bestiame. Il Sudan e il Sud Sudan hanno anche consentito una ripresa delle esportazioni di petrolio del Sud Sudan attraverso oleodotti che attraversano il territorio sudanese.

I due Paesi hanno concordato comitati di alto livello per risolvere la delicata questione dello status dell’area di Abyei che si trova a cavallo del confine dei due Paesi con ricche riserve di petrolio. Abyei non è solo economicamente importante, ma è anche fondamentale per la stabilità lungo il loro confine. L’Unione africana ha fornito una soluzione proponendo che l’area venga dichiarata zona economica di libero confine.

I tentativi di trovare un accordo definitivo per la riapertura erano però falliti fino ad agosto. Ora la riapertura ufficiale è un evento importante che rilancerà l’economia, ritiene l’analista politico Jok Maduk Jok, intervistato da Radio France internationale. “Potremo tornare ad essere un mercato per i prodotti sudanesi, che dovrebbe contribuire ad abbassare i prezzi dei prodotti, in particolare all’interno del Paese” si augura Jok. Questi scambi, poi,  “dovrebbero anche creare posti di lavoro, soprattutto per i giovani, e quindi migliorare la situazione generale e consentire una maggiore stabilità nei due Paesi”.

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