Restituzione bronzi Benin, sì dalla Germania, ni britannico

di Enrico Casale

La Nigeria ha raggiunto un accordo con il governo tedesco sulla restituzione dei bronzi del Benin. Lo riferiscono concordanti fonti di stampa internazionale precisando che un memorandum d’intesa (MoU) sulla cooperazione museale è stato firmato mercoledì ad Abuja tra il direttore generale della Commissione nazionale per i musei e i monumenti (Ncmm), Abba Isa Tijani, e il direttore generale tedesco della cultura e comunicazione del ministero degli Esteri tedesco, Andreas Görgen, durante la visita di una delegazione tedesca ad Abuja.

Secondo la dichiarazione firmata dall’ambasciata tedesca, entrambe le parti hanno affermato che il processo che porterà alla restituzione dei bronzi del Benin inizierà nel secondo trimestre del 2022 con i trasferimenti di proprietà. A tal fine, un accordo quadro deve essere concluso nel dicembre 2021.

L’accordo raggiunto dalle parti ha seguito la visita iniziale della delegazione tedesca in Nigeria nel maggio 2021, una visita di una delegazione nigeriana a Berlino nel luglio 2021 e l’attuale visita del governo tedesco ad Abuja.

Il MoU ha stabilito che la restituzione dei bronzi del Benin dai musei tedeschi sarà inserita in un’ampia collaborazione nei settori dell’archeologia, delle strutture museali e della cooperazione museale. Entrambe le parti hanno anche concordato che i bronzi del Benin continueranno ad essere esposti nei musei tedeschi e che ci sarà una cooperazione sui progetti espositivi.

L’ambasciatrice tedesca in Nigeria, Birgitt Ory, di è detta “lieta che la delegazione tedesca abbia ottenuto così tanti progressi. Questo sottolinea ancora una volta il nostro impegno per la cooperazione nigeriano-tedesca in questo campo”.

Il capo della delegazione tedesca, Andreas Görgen, si è rallegrato per il fatto che “dopo i precedenti incontri, siamo stati in grado di creare una base affidabile per la restituzione dei bronzi del Benin e per un’ulteriore cooperazione. Sono sicuro che il nostro impegno congiunto metterà le relazioni culturali nigeriane e tedesche su una nuova base”.

Il prossimo incontro tra le parti è previsto per il dicembre 2021 in Germania.

Anche il Regno Unito conserva centinaia di bronzi del Benin, placche e sculture risalenti al XIII secolo, realizzate da artigiani della cultura Edo. Sono stati distribuiti da collezioni private e in alcuni casi donati dai soldati che hanno preso parte al saccheggio del 1897. Storicamente, gran parte dell’attenzione è stata rivolta al British Museum, che possiede 900 opere, la più grande collezione del mondo.

Un college di Cambridge diventerà la prima istituzione britannica a restituire uno dei bronzi del Benin alla Nigeria alla fine di questo mese in quello che è stato descritto come “un momento storico”. Come riferisce The Guardian, si tratta del Jesus College dell’Università di Cambridge che restituirà l’opera d’arte ai delegati nigeriani il 27 ottobre, in una cerimonia di consegna che i funzionari nigeriani dicono che offre “speranza per risoluzioni amichevoli” alle dispute in corso sulla proprietà dei beni culturali.

L’opera, descritta dal college come un “cimelio reale ancestrale”, è stata prelevata dal regno del Benin, che è stato poi assorbito in Nigeria, durante una spedizione punitiva nel 1897 quando migliaia di bronzi sono stati saccheggiati dalle forze britanniche.

Alcuni osservatori sperano che il ritorno di questo primo bronzo scateni “un’ondata di cerimonie di rimpatrio”, mentre il mondo culturale continua a fare i conti con le preoccupazioni sull’etica dei manufatti storici saccheggiati nel periodo coloniale.

Come ricostruisce The Guardian, il bronzo è stato rimosso dall’esposizione pubblica del college in seguito alle richieste degli studenti di rimandarlo indietro nel 2016. Il college ha poi istituito un gruppo di lavoro sull’eredità della schiavitù (Lswp), che comprende borsisti, personale e rappresentanti degli studenti, per esplorare lo stato storico, legale e morale della sua proprietà del bronzo.

Il Lswp ha esaminato le prove che dimostrano che la statua è stata saccheggiata direttamente dalla corte del Benin ed è stata data al college nel 1905 dal padre di uno studente. Il British Museum, invece, non ha ancora preso un impegno chiaro.

Creati nel Regno del Benin, un tempo potente, almeno a partire dal XVI secolo, le sculture in bronzo e ottone sono tra i manufatti più noti e significativi dell’Africa. I musei europei che le ospitano hanno affrontato anni di critiche a causa del loro status di bottino e simboli dell’avidità coloniale.

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