Repubblica Centrafricana – Il card. Nzapalainga: «2017, un anno sciagurato per il Paese»

di Enrico Casale
Miliziano centrafricano

«Dove stiamo andando? Che cosa diventerà il popolo del Centrafrica nel 2018?», si è chiesto il cardinale Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui, nel suo discorso di apertura della riunione plenaria della Conferenza Episcopale del Centrafrica.
Facendo un bilancio dell’anno appena concluso, il cardinale Nzapalainga ha sottolineato che il 2017 è stato un «anno sciagurato, che ha visto l’assassinio e l’aggressione di molti servi di Dio a Bangui, ma soprattutto nelle nostre province: Banguassou, Alindao, Mokoyo, ecc. Chiese vandalizzate, saccheggiate o bruciate; fedeli martirizzati. Il bilancio dell’anno scorso è allarmante. Ma abbiamo fede nella grande bontà del Signore nei nostri confronti, come Papa Francesco ci ha ricordato così tanto durante il suo soggiorno a Bangui».
Nel novembre 2015 Papa Francesco aveva visitato Bangui, dove aveva aperto la Porta Santa del Giubileo Straordinario della Misericordia. La sessione ordinaria della Conferenza Episcopale Centrafricana si è aperta ieri, 8 gennaio e si concluderà domenica 14 gennaio. Al centro dei lavori vi sono questioni come la sicurezza, l’educazione e la sanità.
La situazione in diverse aree della Repubblica Centrafricana continua a deteriorarsi. Tra le aree maggiormente colpite dalla presenza di bande armate c’è quella della sotto-prefettura di Paoua, nel nord-ovest al confine con il Camerun, dove dal 27 dicembre si scontrano in violenti combattimenti i membri del RJ (Révolution Justice) e quelli del Mouvement National pour la Libération de la Centrafrique (Mnlc).
Almeno 30.000 persone si sono rifugiate nelle città di Paoua, dai villaggi circostanti per le violenze indiscriminate commesse contro la popolazione civile da parte dei guerriglieri di entrambe le fazioni.
(10/01/2018 Fonte: Fides)

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