di Céline Camoin
Nel 2024, l’Algeria ha espulso oltre 31.000 migranti verso il Niger, superando i numeri documentati negli anni precedenti, con gravi conseguenze umanitarie. Le deportazioni sono aumentate, anche grazie alla cooperazione tra i paesi del Maghreb contro la migrazione irregolare.
Supera tutti i numeri documentati negli anni precedenti il numero di migranti espulsi dall’Algeria verso il Niger, nel 2024, attraverso il confine sahariano: almeno 31.404 persone, più un numero imprecisato, sono state “deportate” dall’Algeria al cosiddetto “Punto Zero”, in pieno deserto. Lo riferisce, usando proprio questi termini, la rete Alarme Phone Sahara, un raggruppamento e internazionale di organizzazioni, individui e gruppi basati nel sahel e in Europa, con un ufficio centrale ad Agadez, capoluogo del nord del Niger.
Nel comunicato che fa il bilancio dell’anno appena trascorso, Alarme Phone Sahara non si limita a registrare l’aumento dei casi di espulsione, ma “condanna fermamente la spietata politica di deportazione dello Stato algerino, nonché le condizioni disumane e talvolta letali in cui le persone interessate, principalmente cittadini dei paesi dell’Africa subsahariana, sono state deportate”. “Da un lato – si legge – le forze di sicurezza algerine eseguono regolarmente incursioni e arresti di massa nei luoghi in cui i migranti vivono e lavorano, compresi cantieri edili ed edifici vuoti. Allo stesso tempo, dal 2023 si è registrato un aumento delle deportazioni a catena, in cui le persone vengono deportate dalla Tunisia, spesso dopo respingimenti via mare, al confine con l’Algeria, e poi dalle forze di sicurezza algerine al confine con il Niger”.

La rete elenca una seri di casi precisi di decessi di persone in fase di espulsione, come ad esempio quello di cinque persone morte, abbandonate nel deserto al confine tra Algeria e Niger tra il “Punto Zero” e Assamaka tra il 9 e il 13 maggio 2024. “Altri due, che stavano cercando di tornare in Algeria da dove erano stati deportati, sono morti nella vasta area desertica al confine tra Algeria e Niger tra Assamaka e In Guezzam nello stesso mese. Inoltre, tre migranti, tra cui una bambina di tre anni, sono morti nella clinica di Assamaka nel maggio 2024. Il 6 ottobre 2024, un uomo pakistano è morto ad Assamaka dopo una breve malattia”.
Secondo Alarme Phone, l’aumento del numero di espulsi può essere legato alla maggiore cooperazione tra i paesi del Maghreb nel contrastare la migrazione irregolare.
Le massicce espulsioni verso il nord del Niger, che hanno pesanti conseguenze sulla popolazione e le risorse locali, sono state al centro di tensioni tra i governi di Algeri e Niamey, ma una visita del primo ministro nigerino Ali Mahmane Lamine Zeine lo scorso agosto in Algeria ha fatto prevalere l’interesse di buone relazioni di vicinato.
Ai primi di gennaio, Alarme Phone Sahara ha registrato altre espulsioni verso il Niger, stavolta dalla Libia: 613 nigerini, tra cui 63 minorenni sono stati rimandati in Niger nei giorni scorsi, Nella notte tra il 3 e il 4 gennaio, sono arrivati nella città desertica di Dirkou. La maggior parte era stata precedentemente imprigionata nei centri di detenzione in Libia.