Niger, scende l’indice di fecondità a 6,2 figli per donna

di claudia

In Niger, l’indicatore sintetico della fecondità è sceso da 7,6 nel 2012 a 6,2 nel 2021. È uno degli elementi principali delle conclusioni dell’indagine nazionale sulla fecondità e la morbilità dei bambini sotto i cinque anni commissionata dal governo di Niamey. La diminuzione dell’indice di fercondità sintetico è giudicato un passo avanti importante per le politiche demografiche e di sviluppo.

Il Niger, che in realtà ha una popolazione piuttosto ridotta di 25 milioni di abitanti su un territorio molto vasto, è costantemente segnalato, nei rapporti internazionali, per l’elevato numero di figli per ogni donna o famiglia. L’indicatore in oggetto misura il numero medio di bambini che una donna ha durante la sua vita riproduttiva. La sua diminuzione, secondo la lettura della stampa filogovernativa, rivela gli enormi sforzi e gli impatti positivi delle politiche economiche, dei piani e dei programmi di sviluppo elaborati e attuati negli ultimi dieci anni dalle autorità.

Gli studiosi dello sviluppo concordano sul fatto che l’elevata fertilità ostacola il progresso dello sviluppo nei Paesi poveri, che hanno anche bassi indicatori di sviluppo umano. Secondo uno studio della Banca Mondiale del 2010, l’elevata fertilità – definita come cinque o più nascite per donna durante il periodo fertile da 15 a 49 annicomporta rischi per la salute dei bambini e delle loro madri, danneggia il bambino, gli investimenti nel capitale umano e rallenta la crescita economica.

Analisti fanno notare, sui canali della Banca Mondiale, che mentre il tasso di crescita medio dell’economia nigerina 2016-2018 è sembrato ragionevole al 5,4%, una volta convertito in crescita pro capite, la percentuale è diminuita all’1,5%. Con 750.000 nuovi bambini all’anno – osservano studi citati dalla Banca Mondiale –  lo Stato deve far fronte a richieste molto maggiori di investimenti nell’istruzione e nei servizi sanitari. Ad esempio, nel 2019, solo il 50% circa dei bambini ha ricevuto una copertura vaccinale completa, il 44% dei bambini sotto i cinque anni è rachitico e oltre il 33% è sottopeso. Circa sette nigerini su dieci sono analfabeti, nella scuola primaria solo quattro ragazze su dieci raggiungono la sesta classe e i risultati di apprendimento sono tra i più bassi della regione.

La presentazione dei risultati preliminari dell’indagine si è fatta ieri presso gli uffici dell’Istituto Nazionale di Statistica (Ins). Dati elaborati nella ricerca esposta ieri a Niamey, mostrano un continuo calo della mortalità dei bambini sotto i cinque anni, passato dal 127‰  nel 2012 a 123 ‰ nel 2021. La mortalità infantile, quella dei bambini di età inferiore a un anno, dopo essere diminuita drasticamente tra il 1992 e il 2012, è aumentata tra il 2012 e il 2021. È passata dal 51 ‰ nel 2012 a 73 ‰ nel 2021.

Per quanto riguarda l’assistenza prenatale, nel 2021, quasi quattro donne su dieci ovvero il 37%, hanno effettuato almeno le quattro visite prenatali raccomandate. Infine, i risultati di questa indagine mostrano anche un netto miglioramento delle condizioni di parto con il 29,3% dei parti assistiti da un fornitore formato nel 2012 contro il 44% nel 2021.

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