Le soluzioni dei giovani africani per salvaguardare l’ambiente

di claudia

di Céline Camoin

Come adattarsi ai cambiamenti climatici e ridurre i gas serra? Diverse idee e soluzioni sono state messe in atto e illustrate in un evento svoltosi nei giorni scorsi a Kigali, in Ruanda. Da proposte come eco-mattoni fatti per l’80% di rifiuti di plastica e per il 20% di sabbia, alla raccolta di materiali inutilizzati dai cantieri per costruire nuove case nelle comunità a basso reddito: i giovani protagonisti hanno mostrato che con ingegno e perseveranza si possono mettere in atto soluzioni innovative e vincenti.

Giovani imprenditori africani hanno presentato, a Kigali, in Ruanda, soluzioni circolari immaginate nel continente per vari settori di attività. Lo hanno fatto attraverso il panel Pionieri di un’economia circolare in Africa, a margine di una conferenza sul tema, i cui contenuti sono riportati, tra l’altro, dall’inviato del giornale ivoriano Fraternité Matin, Theodore Kouadio. I protagonisti dell’evento hanno presentato le opportunità che esistono per migliorare i mezzi di sussistenza delle persone, per porre fine alla povertà, per ridurre le emissioni di gas serra. Ma soprattutto adattarsi ai cambiamenti climatici e salvaguardare la biodiversità.

Tra i presenti, un’azienda con sede in Tanzania produce mattoni da costruzione con sabbia e rifiuti di plastica. Questi eco-mattoni sono fatti per l’80% di plastica e per il 20% di sabbia. Riciclano circa 35 tonnellate di plastica ogni mese nei loro cinque stabilimenti a Dar es Salaam. Questi giovani imprenditori hanno sviluppato una catena del valore completa per raccogliere la plastica, smistarla e creare il prodotto. Facendo soldi, liberano la città dai rifiuti di plastica.

In Nigeria, giovani imprenditori hanno costruito più di 50 edifici refrigerati a energia solare per agricoltori e rivenditori in tutto il paese. L’obiettivo è conservare in modo sostenibile più di 50.000 chili di cibo che prima andavano nella spazzatura. Infatti, secondo loro, la refrigerazione è un modo semplice per ridurre gli sprechi alimentari. Ma anche per ridurre le emissioni di carbonio e migliorare i redditi nelle zone rurali.

In Sudafrica, giovani raccolgono cibo non consumato e altri materiali organici da case e ristoranti. Li fanno elaborare dai lombrichi per fare il compost, trasformando quindi i rifiuti domestici organici in compost per fertilizzare il terreno dei giardini.

Altri giovani sudafricani raccolgono materiali inutilizzati dai cantieri per costruire nuove case nelle comunità a basso reddito. Secondo le loro spiegazioni, questa soluzione è vincente per tutti. In effetti, dicono, le società di costruzioni si prendono così cura dei loro “rifiuti”, i materiali non finiscono nelle discariche e le persone ottengono nuove case.

Gli imprenditori ghanesi hanno creato una soluzione agricola circolare soprannominata “intelligente”. Usano i prodotti alimentari avanzati, come i sottoprodotti della carne scartati dai macelli, per nutrire le larve di mosca soldato nera che verranno utilizzate per nutrire i polli. Ciò trasforma i flussi di alimentazione secondari in un bene prezioso per l’allevamento di pollame. Ma soprattutto polli economici e nutrienti per le popolazioni rurali.

Sempre in Ghana, imprenditori utilizzano le coltivazioni di canna da zucchero e riso per produrre fertilizzanti organici. Pertanto, trasformano i rifiuti agricoli in un bene importante che gli agricoltori possono utilizzare al posto di costosi fertilizzanti. Questo fertilizzante organico viene prodotto localmente nei villaggi.

In Kenya, le eccedenze alimentari vengono utilizzate per produrre fertilizzanti organici. Tutto questo viene fatto in loco nei villaggi. Questo fertilizzante naturale aiuta a rigenerare il terreno. Questi fertilizzanti organici migliorano le proprietà fisiche del suolo come la ritenzione idrica.

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